Libro come strumento educativo
In questo articolo proporremo alcune riflessioni sul libro come strumento educativo in asilo nido, evidenziandone l’importanza e l’utilità per le educatrici.
L’articolo prende spunto da riflessioni sulle nostre attività negli asili nido, su corsi di formazione da noi condotti, dai lavori di E. Catarsi (in particolare “Lettura e narrazione nell’asilo nido”, 2001) e dal brano di Susanna Mantovani “Il libro al nido” (1998), cui si rimanda per approfondimenti, ed è stato curato dalla dottoressa Milena De Giorgi.
Importanza per le educatrici del libro come strumento educativo in asilo nido
Il libro è uno strumento educativo di estrema importanza per le educatrici di asilo nido. Infatti, esso permette di promuovere contemporaneamente e in maniera sinergica molti aspetti dello sviluppo dei bambini (vedi ad esempio Shonkoff & Phillips, 2000; Catarsi, 2001), sopratutto con la lettura congiunta educatrice-bambino (vedi ad esempio Connor & Al’Otaiba, 2008, Fiese & Everhart, 2008).
Libro come strumento educativo in asilo nido
Il libro come strumento educativo per l’uso con i bambini di asilo nido può essere definito operativamente così:
Definizione di Libro come strumento educativo per asilo nido:
Una struttura unica (rilegata - o comunque fissata - in modo da svilupparsi in sequenza), di dimensioni contenute (gestibile manualmente dal bambino e/o dall’educatrice), che riproduce al suo interno un insieme di immagini (eventualmente connesse a sensazioni tattili, musiche, odori) che possano essere correlate tra loro attraverso un filo conduttore narrabile dall’educatrice o interpretabile dal bambino.
Nota: la struttura unica sequenziale è necessaria perché per i bambini di asilo nido la storia deve essere “fissa”, cioè sempre nello stesso ordine.
Questa nostra definizione operativa si basa su quanto emerge da vari autori (vedi ad esempio: Mantovani, 1998; Catarsi, 2001) e dalle nostre esperienze in asilo nido.
Libro, immagini, testo
Dalla definizione segue che il costituente principale del libro sono le immagini, non il testo.
In molti libri il testo può essere assente: vedi ad esempio i libri rivolti a bambini sotto i 12 mesi. Mai assente è invece la “storia”. La storia può essere:
- Data dalla successione logica delle immagini
- Creata sulle immagini dall’educatrice e “ottimizzata” per ciascun bambino grazie ai feedback che questo invia. Nota: per bambini sotto i 18 mesi, ogni singola immagine (pagina) è una piccola storia.
Il testo è importante sopratutto per evidenziare al bambino l’importanza del linguaggio scritto (sviluppo della consapevolezza del linguaggio scritto): egli vede una sorta di “immagine che spiega”, e vede l’importanza datagli dall’educatrice. A tal proposito si osservi che il bambino inizia a riconoscere e distinguere i simboli dell'alfabeto da altri simboli verso i 30 mesi di età (vedi Sviluppo del bambino 24-30 mesi).
Inoltre il testo è un aiuto mnemonico che l’educatrice di asilo nido usa per sviluppare la storia.
Affinché il libro sia interpretabile e comprensibile dal bambino, esso deve essere congruente con lo sviluppo del bambino stesso (ad età specifica, libro specifico).
Nota. Anche se si parla di “libro” come un oggetto unico, da quanto definito prima l’uso e le caratterisitche del libro si esplicano in maniera diversa per ogni fase di sviluppo del bambino che lo utilizza e per le diverse intenzioni educative dell’educatrice che lo propone.
Utilità del libro in asilo nido
Il libro è uno degli strumenti educativi con maggior utilità e duttilità in un asilo nido.
Sviluppo di competenze
Sviluppo di competenze del bambino
Il libro permette all’educatrice di asilo nido di operare con ciascun bambino per promuovere contemporaneamente lo sviluppo di competenze:
- Di motricità fine
- Viso-percettive;
- Cognitive (capacità di formulare ipotesi sul contenuto, di scoprire collegamenti, di scoprire sequenze, di creare inferenze, di creare immagini mentali);
- Attenzione congiunta
- Di comprensione verbale (consapevolezza fonemica, rime e assonanze, ritmo);
- Di produzione verbale (ripetizione di nuove parole)
- Di elaborazione linguistica (capacità di ricostruire una storia, o parte di essa, o una sequenza di avvenimenti);
- Di approccio all’apprendimento (sviluppo della curiosità, sviluppo della capacità di fare attenzione, della concentrazione, della correlazione tra parti)
- Di memoria
- Di sviluppo dell’autonomia (uso autonomo del libro, lettura autonoma della storia)
- Consapevolezza e importanza del linguaggio scritto
- Di socializzazione (condivisione dell’esperienza e piacere della lettura con l’educatrice, anche in gruppo o con il compagno preferito; riconoscimento delle varie relazioni tra i personaggi);
- Di verbalizzazione di emozioni e di sentimenti (riconoscimento delle varie emozioni tra i personaggi; riconoscimento delle varie emozioni come raccontate dalla educatrice, riconoscimento delle varie emozioni manifestate dal bambino e dai compagni)
Citando Susanna Mantovani (1998), l’uso del libro a fini educativi è da considerare dalle educatrici di asilo nido:
«un'occasione complessiva di creare situazioni piacevoli, di sollecitare motivazioni, di affinare competenze in una visione globale in cui aspetti emozionali e cognitivi sono strettamente intricati come è peculiare di questa età».
La fase del libro come oggetto-giocattolo
La fase del libro come oggetto-giocattolo si riferisce all’uso che un bambino sotto i 15 mesi può fare di tale strumento. A questa età, il bambino esplora in maniera pressoché identica qualsiasi oggetto che riesce ad afferrare, usando principalmente la visione, il tatto e l’oralità.
Compito dell’educatrice di asilo nido è permettere al bambino tale esplorazione del libro. Naturalmente i libri che sono proposti devono essere dotati di caratteristiche idonee.
Per ulteriori approfondimenti, si rimanda al testo di Catarsi (2001).
Le rotture del libro-giocattolo
Nella fase di sviluppo in cui il libro è prevalentemente un oggetto-giocattolo, il bambino di asilo nido compie azioni come tirare e strappare e naturalmente mettere in bocca. Nel caso di libri cartonati (cioè incollati sul dorso), ciò si traduce innanzitutto nel distacco delle pagine esterne dal resto del libro. Tale rottura è facilmente rimediabile con un veloce incollaggio da parte dell’educatrice di asilo nido. Si noti che la colla della rilegatura usata originalmente può esser tossica per ingestione, quindi l’educatrice deve controllare che il bambino di asilo nido non metta in bocca un libro disassemblato.
Altre rotture sono invece il distacco di gruppi di pagine. Questo distacco è solitamente successivo al distacco dalle pagine esterne. È rimediabile con un incollaggio da parte dell’educatrice.
Si può avere inoltre lo strappo di una pagina da parte del bambino, sebbene in casi rari (i libri cartonati per bambini nella fase del libro-giocattolo sono solitamente resistenti a tal azione).
Il danno più presente nei libri proposti a bambini sotto i 15 mesi è solitamente l’usura degli angoli dovuta alla combinazione di saliva e azione meccanica della bocca. Questi danni non sono rimediabili.
Educatrice e rotture del libro-giocattolo
L’educatrice di asilo nido deve essere consapevole che le rotture e l’usura di un libro usato come oggetto-giocattolo sono perfettamente naturali e fanno parte dell’uso stesso.
Questo uso naturale e queste rotture contrastano però con i seguenti 3 aspetti:
Resistenze psicologiche di alcune educatrici
Resistenze psicologiche di alcune educatrici
La consapevolezza delle naturali rotture del libro in quanto oggetto-giocattolo si scontra talvolta con resistenze psicologiche delle educatrici di asilo nido. Tra le resistenze da noi rilevate in circa 10 anni di esperienza, emergono:
- Alcune educatrici possono percepire come “improprio” l’uso di un libro come oggetto-giocattolo fatto da un bambino. Di conseguenza, vedono la proposta di tale strumento come uno “spreco” didattico
- Alcune educatrici possono inoltre percepire le rotture del libro giocattolo come uno “spreco economico”, da dover giustificare alla Dirigenza. Questo tipo di resistenze è evidente in Servizi in cui si è posto molta enfasi sulla riduzione dei costi, con conseguente pressione sulle educatrici (vedi anche punto (3) seguente)
Tali resistenze possono indurre un’educatrice a non proporre il libro come oggetto-giocattolo. È consigliabile che tali resistenze siano fatte emergere e affrontate in una riunione del gruppo di lavoro.
Tali resistenze riducono l’impiego del libro come strumento educativo negli asili nido, e vale quindi la pena di vederle in dettaglio.