Termini per asilo nido
In questo articolo proponiamo un glossario dei termini usati negli asili nido italiani, comprensivo dei sinonimi, pensato in particolare per la preparazione di un concorso o di una selezione pubblica per educatore di nido d'infanzia o coordinatore pedagogico. Si osservi che spesso si trova indicato un termine al posto di un’altro per motivi storici, legislativi, ecc. Inoltre la stessa cultura del servizio può aver elaborato una propria versione del termine.
Nota. Questo articolo si arricchisce via via che ci segnalate qualche termine interessante, o che questo è chiesto in qualche esame di concorso, oppure quando questo appare in un nostro articolo.
Se ritenete che una definizione sia errata o incompleta, per favore lasciate un messaggio sotto o sulla pagina di Progetto Asilo Nido su Facebook.
- Abreazione
- Acatisia
- Accoglienza
- Afasia
- Affollamento Visivo
- Agnosia
- Alert (stato di alert) - Alertness
- Ambientamento
- Anamnesi
- Anomia
- Angoscia dell’ottavo mese
- Animismo
- Aprassia
- Apprendimento
- Apprendimento osservativo
- Apprendimento vicario
- Arousal (stato di)
- Arrivo
- Assimilazione delle regole
- Attaccamento (legame di)
- Attitudini
- Attenzione Divisa
- Attenzione Focale (o Focalizzata)
- Attenzione Mantenuta
- Attenzione Selettiva
- Attenzione (Shift di)
- Attenzione Sostenuta
- Attività mirate
- Autoefficacia
- Autostima
Abreazione
Fenomeno per cui il bambino rivive un'esperienza affinché le reazioni emotive relative ad essa si manifestino di nuovo.
Accoglienza
Per il bambino, momento quotidiano di passaggio dalla realtà familiare a quella dell’asilo nido. Costituita solitamente attorno ad un rituale di separazione tra genitore e bambino. Sinonimi: Arrivo; Entrata; Ingresso. Nota: in alcuni asili nido si usa Accoglienza (a volte anche Prima Accoglienza) ad indicare: Inserimento
Afasia
Un disturbo del linguaggio. Si evidenzia con una difficoltà continua nella comprensione e/o nella espressione di concetti tramite il linguaggio. Si osservi che si parla di afasia quando tale difficoltà non è attribuibile a difficoltà di parola, ossia a disturbi dei processi meccanici del linguaggio; riguarda quindi la presenza di danni alle aree cerebrali del linguaggio.
Afasie fluenti e non fluenti. I bambini afasici fluenti evidenziano una trasmissione tramite linguaggio, una prosodia e di un’intonazione della frase simile a quella dei pari, ma il loro linguaggio appare a volte sconnesso, con regole sintattiche non seguite o, in alcuni casi, senza trasmettere un significato. Una educatrice di nido d'infanzia deve porre attenzione al fatto che il bambino afasico fluente spesso non si rende conto del proprio deficit.
I bambini afasici non fluenti evidenziano una scarsa produzione verbale spontanea, e continuano a produrre parole isolate o frasi molto brevi anche ben oltre le fasi dello sviluppo del linguaggio previste. Solitamente, inoltre, la prosodia e l’intonazione della frase sono rallentate e anormali. Una educatrice di nido d'infanzia deve porre attenzione al fatto che il bambino afasico non fluente spesso si rende conto del proprio deficit comunicativo, e si scoraggia evitando di entrare in comunicazione coi pari o con gli adulti, e spesso ricorre al linguaggio non verbale per integrare e compensare quanto vuole trasmettere.
I problemi afasici si manifestano nel linguaggio in ogni sua forma, non solo nel linguaggio parlato, ma anche, negli anni successivi al nido d'infanzia, nella lettura e nella scrittura.
Affollamento Visivo
Fenomeno per il quale il bambino evidenzia difficoltà nell'isolare le singole componenti visive (simboli, parole, numeri ) all’interno di un contesto con più elementi costitutivi (ad esempio una pagina di un libro figurato).
Agnosia
Fenomeno per il quale il bambino evidenzia incapacità di riconoscimento o identificazione di cose da lui conosciute (ad esempio oggetti, e persone, suoni, forme, odori), in assenza di deficit sensoriale specifico.
Alert (stato di alert) - Alertness
Stato psicofisiologico di vigilanza attiva, caratterizzato da una alta attività sensoriale come osservare attentamente, esser veloci a percepire un evento e a rispondervi. In pratica, indica la capacità di reagire prontamente agli stimoli esterni. Termine inglese solitamente non tradotto, da non confondere con arousal.
Ambientamento
Per il bambino e la famiglia, periodo in cui si elabora il distacco e la separazione reciproca (solitamente con rituali), introducendo spazi, tempi, procedure e educatrici dell’asilo nido. Sinonimi: Inserimento.
Anamnesi
Termine medico che indica la raccolta, a scopo diagnostico, di tutti i fatti e le notizie riguardanti i precedenti fisiologici e patologici, personali ed ereditari, di un bambino.
Anomia
Particolare deficit fonologico caratterizzato dal non riuscire a recuperare dal proprio reperterio lessicale il nome, già conosciuto, degli oggetti. In pratica, il bambino riconosce tali oggetti e la loro funzione, ma non ne ricorda il nome.
Angoscia dell’ottavo mese
Comparsa della reazione di paura di fronte al viso dell’estraneo, che compare verso l’ottavo mese.
Aprassia
Particolare deficit nella capacità di produrre movimenti volontariamente. Da notare che il bambino evidenzia difficoltà nelle risposte motorie che una educatrice gli chiede, mentre può essere in grado di produrle quando non ci pensa.
Apprendimento
In pedagogia: costruire “nodi” in una rete che organizza la conoscenza relativa a un certo dominio.
Si misura in quanto capacità di modificare il proprio comportamento di fronte a eventi/stimoli esterni.
Apprendimento vicario
In pedagogia: acquisizione di risposte comportamentali mediante l'osservazione e l'imitazione. Sinonimo di apprendimento osservativo, derivante dalla teoria dell'apprendimento sociale.
Arousal (stato di)
Stato psicofisiologico consistente in una attivazione neurovegetativa finalizzata a essere reattivi agli stimoli interni (soggettivi), o esterni (ambientali o sociali). Coinvolge più organi, quali il midollo spinale, il sistema nervoso autonomo e il sistema endocrino, per preparare l'organismo a percepire e quindi a rispondere prontamente agli stimoli esterni (es: un pericolo) dal punto di vista fisico. Dal punto di vista psicologico, l'arousal orienta le capacità di memoria, attenzione, presa di decisioni, espressione delle emozioni e messa in atto di comportamenti. Termine inglese solitamente non tradotto, da non confondere con alert.
Arrivo
Per il bambino, momento quotidiano di passaggio dalla realtà familiare a quella dell’asilo nido. Costituita solitamente attorno ad un rituale di separazione tra genitore e bambino. Sinonimi: Accoglienza; Entrata; Ingresso.
Assimilazione delle regole
Modellare i propri impulsi in funzione delle esigenze ambientali. Tale capacità si sviluppa dopo i 3-4 anni.
Attaccamento (legame di)
Diamo qui la definizione di Mary Ainsworth: l'attaccamento può essere definito come un legame affettivo che una persona o un animale forma tra sé e un altro specifico soggetto; tale legame li unisce nello spazio e dura nel tempo. In altre parole, il legame di attaccamento non è una semplice relazione tra due persone, ma implica da una parte il desiderio di contatto regolare con l'altro soggetto, dall'altra un disagio durante la separazione da tale persona Nota: termine tecnico dall’inglese “attachment”, non ha sinonimi.
Attenzione Divisa
Capacità di prestare attenzione ed elaborare diverse informazioni che si presentano contemporaneamente.
Attenzione Focale (o Focalizzata)
Capacità di prestare attenzione in maniera diretta su un solo bersaglio o compito, senza impegnarla nell'elaborazione altre informazioni. Nota: opera in forma sinegica e coordinata con l'Attenzione Selettiva (vedi).
Attenzione Mantenuta
Tipo di attenzione necessaria per eseguire un compito poco complesso che richieda uno sforzo cognitivo prolungato consistente principalmente in una buona vigilanza, ma una debole concentrazione.
Attenzione Selettiva
Capacità che permette di concentrarsi su uno o più stimoli specifici, selezionandoli tra altri stimoli o altre informazioni che si presentano in competizione tra loro.
Attenzione (Shift di)
Spostamento del focus attentivo da uno stimolo ad un altro, quando entrambi sono presenti nell'ambiente circostante al bambino.
Attenzione Sostenuta
Capacità di mantenere l'attenzione sugli stimoli scelti per un periodo prolungato (con durata dipendente dallo sviluppo cognitivo del bambino).
Attività mirate
Tutte le proposte, dirette e indirette, che l’educatrice di asilo nido offre al bambino per favorire lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo
Autoefficacia
Convinzione della propria capacità di riuscire in un determinato compito o di conseguire un dato livello di prestazione. L'autoefficacia influenza sia il modo in cui il soggetto agisce, sia la maniera in cui pensa a tale azione e trova in sé una propria motivazione personale a questa azione. Una persona con un alto senso di autoefficacia manifesta un pensiero positivo e una buona motivazione, sceglie obiettivi anche di considerevole difficoltà e ottiene risultati più soddisfacenti di chi ha un senso di autoefficacia basso. Quest'ultimi soggetti, invece, tendono a percepire in modo negativo le proprie possibilità e capacità.
- Bilinguismo
- Bilinguismo addittivo
- Bilinguismo bilanciato
- Bilinguismo consecutivo
- Bilinguismo dominante
- Bilinguismo simultaneo
- Bilinguismo sottrattivo
- Bilinguismo tardivo
Bilinguismo
Comunemente si intende l'acquisizione e l'uso di due lingue distinte. In base all’età di acquisizione, può essere distinto in : simultaneo, consecutivo, tardivo. In base al valore sociale delle due lingue, può essere distinto in: addittivo, sottrattivo. In base alla competenza e fluenza, può essere distinto in: bilanciato, dominante
Bilinguismo addittivo
Si ha quando la comunità attribuisce un valore positivo a entrambe le lingue, lo sviluppo delle due lingue e
culture è complementare, e perciò è mantenuta e valorizzata anche la lingua non nazionale parlata dal bambino (solitamente la lingua madre).
Bilinguismo bilanciato
Il soggetto bilingue possiede un livello di fluenza e competenza nelle due lingue sostanzialmente identico. Tipicamente si ha nel caso di bambini in situazioni di mantenimento delle reti sociali e dei contatti anche con la comunità d'origine.
Bilinguismo consecutivo
L'acquisizione delle due lingue avviene in tempi diversi e susseguentisi, pur durante l’infanzia. É il caso di un bambino che parla una lingua in casa (definita L1) e apprende la seconda lingua all’ingresso a scuola.
Bilinguismo dominante
Il soggetto bilingue possiede un livello di fluenza e competenza in una lingua maggiore di quanto dimostrato.
Bilinguismo simultaneo
L'acquisizione delle due lingue è pressoché contemporanea. È il caso tipico degli asili nido, in cui alcuni bambini vivono in famiglie in cui si parla abitualmente almeno una lingua diversa da quella nazionale e, contemporaneamente, frequentano l’asilo nido in cui si parla italiano.
Bilinguismo sottrattivo
Si ha quando la comunità svaluta una delle due lingue (solitamente la lingua madre a favore di quella nazionale) e quindi l'apprendimento della seconda lingua, più valutata positivamente in quel contesto, porta alla graduale perdita della prima per fenomeni di attrizione/erosione linguistica.
- Caregiver
- Code mixing
- Code switching
- Coetaneo familiare
- Coinvolgimento principale
- Commiato
- Comorbilità
- Comportamento-problema
- Condizionamento operante
- Considerazione positiva
- Contesto
- Contesto ecologico
- Controllo Segmentario
- Cooperazione
- Coordinazione cinetica
- Coordinazione motoria
- Coordinazione segmentaria
Code mixing
Termine inglese che indica la “interferenza linguistica”, cioé il mescolare codici tramite l'uso di elementi provenienti da due o più lingue all'interno dello stesso enunciato (ad esempio: forme verbali, parole, ecc.).
Il code-mixing è ritenuto la manifestazione di una elevata competenza pragmatica nella comunicazione del bambino blingue che sta sviluppando i propri linguaggi.
Code switching
Termine inglese che indica il mescolare volontariamente due lingue, non contravvenedone alcuna regola grammaticale, da parte di un soggetto che abbia una buona conoscenza di entrambe.
L’uso del code switching serve ad essere efficace nella propria comunicazione (es: per essere più concisi) o per trasmettere dei messaggi complessi (es: appartenenza ad una certa comunità sociale, o il possesso di un dato titolo di studio). È chiaro che tale fenomeno è relativo a soggetti che hanno una buona conoscenza di entrambe le lingue, quindi non è solitamente corretto parlare di code switching con riferimento ad un bambino di asilo nido (il fenomeno implicato è il “code mixing”).
Coinvolgimento principale
Ciò che assorbe la maggior parte dell'attenzione e dell'interesse del bambino nelle attività fra pari all’asilo nido.
Comportamento-problema
Un comportamento distruttivo-pericoloso per il soggetto e per gli altri che spesso ostacola gli apprendimenti e l’interazione sociale. Termine usato in ambito pedagogico scolastico, ma non applicabile in asilo nido, dato lo sviluppo tipico conseguito dai bambini.
Considerazione positiva
Termine riferito all’educatrice: la sua capacità prima e disponibilità poi ad accettare ogni bambino come persona con le proprie caratteristiche e peculiarità.
Contesto
In asilo nido, lo spazio fisico e le relazioni che si stabiliscono al suo interno (comprese quelle tra bambini).
Contesto ecologico
Concetto indicante La famiglia e l'ambiente istituzionale, sociale e culturale. Deriva dalle opere di Brofenbrenner.
Controllo Segmentario
Capacità del bambino di compiere movimenti precisi di un dato segmento corporeo e adattarli a situazioni esecutive sempre più complesse. Una delle competenze che ogni bambino deve sviluppare (anche ben oltre il Nido) per conseguire una piena funzionalità nei propri movimenti. Vedi anche "Coordinazione segmentaria".
Cooperazione
(Tra bambini). La cooperazione inizia a essere compresa dai bambini verso i 36 mesi (vedi Sviluppo del bambino 30-36 mesi). Nonostante sia quindi una caratteristica propria della scuola materna, essa è un termine ricorrente nelle domande di concorso / selezione pubblica per educatore di asilo nido. È consigliabile quindi studiare questo argomento, in particolare il ruolo dell’educatrice nella sua stimolazione. Può aver sinonimi derivanti dalla lingua italiana.
- Debolezza lessicale
- Deduttivo (ragionamento)
- Dialogo tonico
- Dirematica (frase)
- Disfasia
- Display rules
- Dominanza laterale
- Divezzi
- Documentazione
- Dominanza emozionale
Debolezza lessicale
Difficoltà di comprensione del lessico in entrata. Anche, di conseguenza: lessico passivo (cioé in entrata) povero.
Deduttivo (ragionamento)
Ragionamento che, partendo da determinate premesse teoriche, mediante l’analisi e l’astrazione, giunge a una conclusione logica.
Dialogo tonico
Contatto diretto, pelle a pelle, che si instaura durante il gioco corporeo tra educatrice e bambino.
Disfasia
Deficit di linguaggio rientrante nelle categoria delle afasie: il bambino evidenzia incapacità nel mettere ordinatamente le parole che compongono la frase.
Display rules
Le "display rules", o "Regole d’espressione" (delle emozioni) sono regole proprie di ciascuna cultura relative a quando, verso chi e come esprimere le emozioni. Definiscono quindi l’appropriatezza sociale delle manifestazioni e espressioni emotive. Le Display Rules sono presentate dagli adulti ai bambini fin da piccolissimi, tramite socializzazione indiretta.
Dominanza laterale
La preminenza di organi di arti situati in una determinata parte (destra o sinistra del corpo)
Divezzi
Bambini 24-36 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che al primo arrivo in asilo nido, nell’anno educativo in corso, avevano 24-36 mesi. Sinonimi: Grandi.
Documentazione
Nell’ambito degli asili nido, il termine “documentazione” si riferisce solitamente ad una forma di pedagogia (la “pedagogia della documentazione”) che deriva dall’approccio di Reggio Emilia, estesa agli asili nido. Per una sintesi della pedagogia della documentazione, vedi Documentazione al Nido. Nota: termine tecnico dall’italiano “documentazione”, non ha sinonimi.
Elaborazione delocutoria
produzione di frasi, da parte del bambino, prevalentemente in terza persona. Tipico sotto i 20-21 mesi circa.
Empatia
Capacità di comprendere un’altra individualità diversa da noi, mettersi al suo posto pur considerandola un’altra persona, di essere sensibile ai suoi sentimenti pur mantenendo la propria individualità. È un’emozione complessa, che rispecchia una connessione verso quanto provato da un altro soggetto.
Entrata
Per il bambino, momento quotidiano di passaggio dalla realtà familiare a quella dell’asilo nido. Costituita solitamente attorno ad un rituale di separazione tra genitore e bambino. Sinonimi: Accoglienza; Arrivo; Ingresso.
- Generalizzazione
- Generalizzazione dello stimolo
- Gioco
- Gioco relazionale
- Gioco simbolico
- Grandi
- Gruppo di lavoro
Generalizzazione
La capacità di reagire a nuove situazioni quando queste assomigliano ad altre divenute familiari
Generalizzazione dello stimolo
Meccanismo per cui la risposta a un dato stimolo sarà probabilmente fornita nuovamente a stimoli analoghi
Gioco relazionale
Modalità stereotipata di scambi, azioni e relazioni tra bambini. Pur essendo un sistema di interazione fisica, forza, potere e abilità sono irrilevanti.
Grandi
Bambini 24-36 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che al primo arrivo in asilo nido, nell’anno educativo in corso, avevano 24-36 mesi. Sinonimi: Divezzi
Gruppo di lavoro
Sebbene il termine indichi l’insieme di tutto il personale operante nell’asilo nido, è invalso l’uso di considerarlo solo rivolto alle educatrici. La distinzione è comunque desumibile dal contesto. Sinonimi: (nell’accezione rivolta alle sole educatrici) Equipe educativa o (per contrazione) Equipe
- Incoraggiamento
- Individualizzazione
- Infant-Directed Speech (IDS)
- Infant Observation
- Interferenza linguistica
- Ingresso
- Inserimento
- Integrazione sensoriale
- Item
Incoraggiamento
Cooperazione tra educatrice e bambino che mira a generare nel bambino uno stato d'animo positivo.
Individualizzazione
In pedagogia: adattamento della situazione educativa che si ha quando il docente, per raggiungere un obiettivo comune a tutto il gruppo, individua un percorso specifico per ogni studente. In altre parole, l’obiettivo educativo è comune e l’educatrice decide percorsi differenti per bambini differenti. Per alcune riflessioni sull'applicazione pratica dell'individualizzaizone delle azioni educative di una educatrice di asilo nido, vedi anche Individualizzazione di azioni educative al Nido - Buone pratiche
Infant Observation
(“Osservazione dell’infante”). Tecnica di osservazione ideata da Esther Bick. Si noti che tale tecnica è estesa in modo improprio alle educatrici, in quanto non riguarda l’osservazione quale strumento di raccolta dati ai fini valutativi (tipica dell’asilo nido) bensì un’osservazione diretta all’auto-analisi e all’analisi (con tutor psicoterapeuti) di futuri psicoterapeuti infantili. Termine ricorrente nelle domande di concorso / selezione per educatore di asilo nido, spesso associata a (e a volte confusa con) la “osservazione partecipe”. Termine tecnico inglese, non tradotto.
Ingresso
Per il bambino, momento quotidiano di passaggio dalla realtà familiare a quella dell’asilo nido. Costituita solitamente attorno ad un rituale di separazione tra genitore e bambino. Sinonimi: Accoglienza; Arrivo; Entrata
Inserimento
Per il bambino e la famiglia, periodo in cui si elabora il distacco e la separazione reciproca (solitamente con rituali), introducendo spazi, tempi, procedure e educatrici dell’asilo nido. Sinonimi: Ambientamento. Nota: in alcuni asili nido si usa Accoglienza (a volte anche Prima Accoglienza). Raro è l’uso di Ingresso o Primo Ingresso.
- Lateralità
- Lateralizzazione
- Lattanti
- Linguaggio egocentrico
- Linguaggio socializzato
- Linguaggio telegrafico
- Logopedista
Lateralità
L’insieme delle predominanze particolari dell’una o dell’altra parte simmetrica del corpo, a livello di mano, piede, occhio, orecchio. La lateralità si sviluppa attraverso il processo di “lateralizzazione”.
Lattanti
Bambini 3-12 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che al primo arrivo in asilo nido, nell’anno educativo in corso, avevano 3-12 mesi. In alcuni casi si usa il termine “lattanti” ad indicare i bambini 3-6 mesi, indicando poi la sezione 3-12 mesi come “piccoli” o altro termine. Sinonimi: Piccoli; (raro) Piccolissimi
Linguaggio egocentrico
Fenomeno per cui i bambini comunicano con gli altri senza preoccuparsi di essere ascoltati o compresi (termine costruttivista). Dura fino ai 3 anni circa.
Linguaggio socializzato
Linguaggio caratterizzato, da parte del bambino, dallo sforzo di farsi comprendere dall’interlocutore.
- Materiale non strutturato
- Materiale strutturato
- Medi
- Memoria differita
- Metodo
- Modellamento
- Momento del saluto
- Mondo esterno
- Monologo a due
- Monologo collettivo
- Motherese
- Motivazione intrinseca
Materiale non strutturato
Materiale didattico è “non strutturato” quando è finalizzato al gioco libero, alla stimolazione della creatività del bambino e quindi in generale utilizzabile da questo con le competenze in via di sviluppo che egli deciderà di utilizzare. In altre parole, il materiale didattico non strutturato non mira all’esercizio di specifiche competenze individuate prima della proposta da parte dell’educatrice. Si pone quindi in contrapposizione al materiale “strutturato” (vedi).
Materiale strutturato
Il materiale (didattico) è “strutturato” quando è finalizzato all’esercizio di determinate competenze (percettive, cognitive e motorie), in forma sinergica e non.
Le proposte educative basate sul materiale strutturato si rivolgono esplicitamente a favorire I’acquisizione di determinate capacità di base (previste ad esempio nel Programma Didattico). Inoltre, consentono una agevole osservazione e valutazione dei processi cognitivi che bambino evidenzia durante la proposta e quindi il livello di sviluppo raggiunto.
Dato che il materiale strutturato mira a esercitare specifiche competenze, è solitamente classificabile in (a) materiale per lo sviluppo senso percettivo; (b) materiale per lo sviluppo psicomotorio; (c) materiale per lo sviluppo cognitivo; (d) materiale per lo sviluppo socioemotivo e attività espressive.
Termine di uso abituale nella scuola dell’infanzia, ma facilmente trasferibile anche in asilo nido, spesso usato in contrapposizione al materiale “non strutturato” (vedi).
Medi
Bambini 12-24 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che, al loro primo arrivo in asilo nido nell’anno educativo in corso, avevano 12-24 mesi. Sinonimi: Semidivezzi
Metodo
Insieme di criteri e di norme in base ai quali si compie o deve essere compiuto un determinato processo o una certa procedura, al fine di realizzarla in maniera conforme a quanto previsto, in particolare per la sua efficacia e accettabilità del risultato / prodotto finale.
Modellamento
L'azione educativa per cui il bambino è progressivamente condotto a un'autoregolazione del comportamento.
Mondo esterno
Tutto ciò che proviene dalla relazione del bambino con lo spazio e il tempo e con tutto ciò che è percepibile dalla vista, dall'udito, dal tatto.
Monologo a due
Il parlare ad alta voce davanti ad altri senza preoccuparsi di essere compreso (termine costruttivista). Sinonimo: monologo collettivo.
Motherese
Termine usato in letteratura scientifica ad indicare il baby-talk, cioè del fenomeno per cui un adulto, parlando con un bambino piccolo, adotta un linguaggio semplificato e (solitamente) con un tono di voce più alto. Sinonimi: Infant-Directed Speech (IDS), o linguaggio rivolto all'infante; baby-talk; maternese (traslazione italiana del termine, poco usata).
- Padronanza percettiva
- Pasto pedagogico
- Pensiero divergente
- Pensiero reversibile
- Permanenza dell'oggetto
- Personalizzazione
- Piano Didattico Personalizzato (PDP)
- Piccoli
- Pointing
- Potenzialità
- Progetto educativo partecipato
- Progetto-ponte
- Protoparole
Pasto pedagogico
Il pranzo dell'educatrice assieme ai bambini. Essendo un momento educativo, non rientra nelle prescrizioni orarie minime per avere diritto al pranzo lavorativo: anche una educatrice part-time può usufruire di tale pasto, se il suo orario coincide con la routine del pranzo dei bambini e mangia assieme a loro.
Pensiero reversibile
Capacità di risalire mentalmente al punto di partenza di una operazione fisica. Non ancora sviluppato dai bambini in età di asilo nido.
Permanenza dell'oggetto
La capacità del bambino di sapere che un oggetto esiste anche quando è nascosto alla vista.
Personalizzazione
In pedagogia: adattamento della situazione educativa che si ha quando il processo e il percorso sono definiti in modo interattivo tra studente e docente. Lo studente, con il supporto del docente e attraverso la pluralità di risorse offertegli, stabilisce in quale dato settore disciplinare e in che modo desidera costruire il proprio percorso di apprendimento ed individua anche obiettivi personalizzati. Termine tipico dell’educazione con gli adulti e della formazione, impropriamente usato come sinonimo di “individualizzazione”.
Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Il Piano Didattico Personalizzato è un documento dovuto in presenza di alunni con Disturbi Specifici dell'Apprendimento, quindi è un termine non utilizzabile in asilo nido.
Piccoli
Bambini 3-12 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che al primo arrivo in asilo nido avevano 3-12 mesi. Sinonimi: Lattanti
Pointing
Azione dell’indicare con il dito, solitamente indice, a volte con il medio, oggetti o persone all’interno del campo visivo. Si sviluppa nel bambino tra 9 e 12 mesi
Potenzialità
In pedagogia: insieme delle risorse del bambino che l'educazione può portare a maturazione.
- Rabbia
- Realismo infantile
- Reattivo
- Relazione educativa
- Reversibilità
- Ricongiungimento
- Rinforzo
- Rinforzo negativo
- Rinforzo vicario
Rabbia
La rabbia è uno degli stati emotivi di base, che compare fin dai primi mesi di vita del bambino. È uno stato in cui sono attivate energie per permettere di gestire problemi che insorgono nell’ambiente fisico del soggetto. Varia in intesità, dalla leggera irritazione alla furia intensa. Un articolo di Progetto Asilo Nido sulla rabbia nei bambini di 0-3 anni è in Rabbia del bambino al Nido.
Realismo infantile
Secondo J. Piaget (La rappresentazione del mondo nel bambino, 1926), il realismo infantile costituisce lo stadio di indistinzione tra il proprio pensiero, i propri processi mentali, e la realtà esterna (il bambino «è realista, perché presuppone che il pensiero sia legato al suo oggetto, i nomi siano legati alle cose nominate e i sogni siano esterni. Il suo realismo consiste in una spontanea tendenza immediata a confondere segno e cosa significata, interno ed esterno, psichico e fisico»). Il realismo infantile è quindi il primato della percezione (quindi del “materiale”) sulla rappresentazione (simbolismo), cioé la preminenza dei dati percettivi su quelli rappresentativi. Il realismo è a nostro avviso un concetto fondamentale per l'operato di una educatrice di asilo nido!
Relazione educativa
L'insieme dei rapporti sociali che si stabiliscono tra l'educatrice di asilo nido e il bambino.
Reversibilità
(Pensiero reversibile). Capacità di risalire mentalmente al punto di partenza di una operazione fisica. Non ancora sviluppato dai bambini in età di asilo nido.
Rinforzo
Un’approvazione per un comportamento corretto e un dissenso per un comportamento scorretto Ecco perché in asilo nido si parla di rinforzo “positivo”, cioè relativo solo alla parte di approvazione.
- Saluto
- Semidivezzi
- Segni semiverbali
- Semisegni
- Shift di Attenzione
- Sincretismo infantile
- Social Referencing
- Socializzazione
- Socializzazione secondaria
Semidivezzi
Bambini 12-24 mesi. Spesso usato per indicare la sezione in cui sono presenti bambini che al primo arrivo in asilo nido, nell’anno educativo in corso, avevano 12-24 mesi. Sinonimi: Medi.
Segni semiverbali
Le prime parole del bambino, così definite perché non hanno nulla in comune con le parole della lingua adulta. Sinonimo: semisegni.
Telegrafica (frase)
Costruzione della frase tipica del bambino di 2 anni, così definita perché è ridotta al minimo indispensabile
Temperamento
Caratteristica individuale che si manifesta nel modo in cui una persona reagisce e si comporta; determinato da stimoli sia interni sia esterni, si basa su processi biologici che sono nel tempo influenzati dall’ambiente. Il temperamento appare fin dalle prime settimane di vita e rimane pressoché stabile nel tempo, nelle situazioni e negli ambienti diversi. Per quanto riguarda il periodo dell’asilo nido (circa 3-36 mesi), il temperamento è una costante stabile del bambino. Termine tecnico dall’inglese “temperament”, non ha sinonimi. Per approfondimenti sul temperamento, vedi Temperamento – Individualizzazione e implicazioni operative e Temperamento al Nido – Modello recente
Social Referencing
Il processo per cui un bambino piccolo usa le dimostrazioni emotive e affettive di un adulto per regolare i propri comportamenti verso oggetti, persone e situazioni. Il social referencing è uno dei principali meccanismi che permetteno al bambino di comprendere il mondo che lo circonda, quindi dal punto di vista di una educatrice o di un genitore è uno strumento chiave per la promozione dello sviluppo emotivo del bimbo. Termine inglese, solitamente non tradotto.