Controllo sfinterico al nido – Progetto
Il raggiungimento del controllo sfinterico è un grande evento nella vita di un bambino di asilo nido, che le educatrici possono promuovere con un progetto dedicato da inserire nel Progetto Educativo del Servizio.
Nel controllo sfinterico, cioè nel raggiungimento dell’autonomia personale nei bisogni fisiologici, sono implicati meccanismi neurofisiologici, aspetti evolutivi e fattori socio-ambientali (educazione e ruolo della famiglia).
In questo articolo considereremo soprattutto gli aspetti progettuali dal punto di vista delle educatrici ed il ruolo della famiglia.
L’obiettivo di questo articolo è promuovere una discussione tra le educatrici di asilo nido, nel loro gruppo di lavoro e, per chi vuole, nel nostro Forum o commentandoci su Facebook (vedi alla fine dell'articolo). Ringraziamo l'autrice, dottoressa Milena De Giorgi.
Progetto di Controllo Sfinterico - Importanza per le educatrici
L’importanza per le educatrici di asilo nido della elaborazione di un apposito progetto di Controllo Sfinterico, è data dal valore dell’evento per i bambini e per le loro famiglie e dalla necessità di coordinare sia il servizio sia quanto succede a casa.
Raggiungere il controllo sfinterico è, infatti, un processo complesso (vale a dire con più operazioni connesse tra loro) e dalle molte variabili, che deve coinvolgere in modo diretto e coordinato sia le educatrici sia le famiglie dei bambini.
Progetto per il raggiungimento del controllo sfinterico nei bambini di asili nido
Come spesso accade nei servizi di asilo nido, alle educatrici è conveniente creare uno specifico progetto per situazioni ed eventi complessi.
Vediamo ora quali sono i punti importanti che devono essere strutturati in tale progetto:
1. Comunicazione con le famiglie (analisi preliminare al progetto)
1. Comunicazione con le famiglie (analisi preliminare al progetto)
Il primo passo che il progetto deve considerare è la comunicazione tra le famiglie dei bambini e le educatrici.
Ciò sia per analizzare le aspettative e i bisogni che le famiglie riversano nel controllo sfinterico, sia per concordare in via preventiva le azioni che saranno da attuare in maniera condivisa.
Il momento per tale comunicazione è solitamente durante il colloquio iniziale; in tal modo, lungi da creare una nuova ansia nei genitori, si contribuisce sia a rendere manifesta la volontà delle educatrici di promuovere lo sviluppo del bambino in ogni suo aspetto, sia a evidenziare che anche in questo passaggio non saranno lasciati da soli.
È importante che le educatrici individuino:
- Desideri
- Aspettative
- (eventuali) considerazioni culturali
- Considerazioni personali
delle famiglie, inerenti al raggiungimento del controllo sfinterico del proprio bambino.
A questi elementi si aggiunge l’individuazione dei diversi stili educativi delle famiglie che possono rendere il training del bambino a casa più o meno rigido.
È consigliabile fornire alla famiglia una checklist (vedi dopo).
In alcuni servizi di asili nido, bypassando la comunicazione con le famiglie, si lascia completamente l’educazione al controllo sfinterico ai genitori, “imponendo” loro di farlo sviluppare ai bambini durante il periodo estivo, di chiusura del servizio, nei fine settimana. In altri asili nido, si persegue un progetto più personalizzato, basato sui ritmi e lo sviluppo di ogni singolo bambino, e magari proprio la famiglia può non essere pronta a considerare tale aspetto durante alcuni periodi dell’anno.
Per approfondimenti su quest’aspetto, vedi i punti 5 e seguenti.
Nel colloquio iniziale con le famiglie è quindi importante che le educatrici illustrino i motivi delle loro decisioni inerenti tale argomento, individuando con i genitori o con chi si occupa prevalentemente del bambino il momento per lui più idoneo per iniziare l’educazione al controllo sfinterico.
A tal proposito è sconsigliato avviare il progetto quando il bambino è in fase di inserimento, dato che in tale momento sia il bambino sia la famiglia sia le educatrici sono coinvolti in un’esperienza emotiva profonda.
È altresì sconsigliabile proporre il progetto quando il bambino non è in buona salute o sereno o sta attraversando una fase di passaggio.
Dopo questa prima comunicazione, solitamente si avvisano i genitori quando il bambino potrebbe iniziare il progetto di controllo sfinterico (vedi il punto Checklist, di seguito). Durante una riunione dedicata con le famiglie interessate, ci si accorda quindi sull’avvio condiviso del progetto. È importante avvertire le famiglie che vi possono essere degli insuccessi iniziali, ma che insieme e con costanza li si risolverà per il bene del bambino.
Una riflessione sul controllo sfinterico parziale
L’acquisizione del controllo sfinterico dei bambini è spesso parziale. Può succedere che alcuni bambini privi di pannolino negli asili nido perché autonomi per quanto riguarda l’urinare, non lo siano invece per quanto riguarda il defecare.
Affinché il controllo sfinterico sia completo, è necessario allora che le educatrici (in collaborazione con le famiglie) promuovano nei bambini anche il controllo delle feci.
Questo implica:
- Scambio quotidiano d’informazioni sull’attività fisiologica del bambino tra educatrici e famiglia
- Osservazione mirata del comportamento dei bambini e riconoscimento di quei segnali che precedono il defecare (con conseguente necessità di cambiare i vestiti)
- Programmazione della routine del cambio ad intervalli regolari ed in momenti “favorevoli” al defecare (quando cioè è più probabile che i bambini avvertano lo stimolo della cacca, ad esempio dopo il pasto o di mattino)
- Promozione dell’uso del vasino all’interno degli asili nido
Solitamente negli asili nido si promuove un raggiungimento del controllo sfinterico “totale” in maniera continua (cioè senza interruzione tra le due fasi dell’urinare e del defecare). Naturalmente le educatrici, se concordi con le famiglie, possono promuovere il raggiungimento del controllo sfinterico in due progetti parziali separati.
Articoli collegati - Routine in asilo nido - Cambio
Per un approfondimento sugli aspetti di sviluppo in bambini che sono in fase di controllo sfinterico, cioè a partire dai 18 mesi, vedi Sviluppo del bambino 18-24 mesi e Sviluppo del bambino 24-30 mesi.
La comunicazione con la famiglia, componente fondamentale di ogni azione educativa, è discussa in Comunicazione famiglie - educatrici.
Per una definizione e alcune riflessioni sull'importanza per l'educatrice di asilo del temperamento del bambino: Temperamento al Nido.
Gli articoli sul controllo sfinterico collegati a questo sono:
Conclusioni - Routine in asilo nido - Cambio
In questo articolo abbiamo proposto, dal punto di vista delle educatrici, il controllo sfinterico, cioè il raggiungimento dell’autonomia personale nei bisogni fisiologici. Nel controllo sfinterico sono implicati meccanismi neurofisiologici, aspetti evolutivi e fattori socio-ambientali (educazione e ruolo della famiglia).
Abbiamo proposto i punti importanti che devono essere strutturati in un progetto di controllo sfinterico: 1) Comunicazione con le famiglie; 2) Checklist (per determinare il momento di avvio del progetto); 3) Responsabile (dell’applicazione del progetto); 4) Procedure educative per aiutare il bambino (metodi e azioni da attuare per conseguire l’obiettivo del progetto); 5) Periodi in cui iniziare il progetto di controllo sfinterico. Le educatrici applicheranno poi delle procedure specifiche con i bambini, avendo cura di illustrarle e consigliarle ai genitori.
Abbiamo poi osservato che il successo di un progetto di controllo sfinterico parte da un adeguato piano di comunicazione tra educatrici e genitori (punto 6). Questo piano, che può essere predisposto in sede di redazione del progetto educativo, comprende: a) comunicazioni interne al servizio (in particolare si faranno presenti le procedure da attivare quando l’educatrice responsabile si avvia al bagno con un bambino); b) Definizione del processo decisionale condiviso con la famiglia per iniziare l’educazione al controllo sfinterico; c) Comunicazione delle educatrici di asilo nido con i genitori durante il progetto di controllo sfinterico.
L’importanza della famiglia è stata vista anche in funzione delle resistenze che questa può evidenziare verso il controllo sfinterico (punto 7), in particolare: a) all’avvio del progetto; b) durante l’attuazione del progetto.
Abbiamo quindi visto l’importanza del supporto alle famiglie durante il progetto (punto 8) e alcune indicazioni utili alla revisione e modifica del progetto di controllo sfinterico (punto 9).
Infine, abbiamo proposto una riflessione sul controllo sfinterico parziale, cioè acquisito in maniera distinta tra orinare e defecare, sebbene solitamente le educatrici promuovano negli asili nido un raggiungimento del controllo sfinterico “totale”.