Gioco euristico - Cestino dei tesori
In questo articolo presenteremo il Cestino dei tesori, una classica proposta per una sessione di gioco euristico dedicata a bambini di 8-15 mesi circa, cioè da quando riescono a stare seduti autonomamente fino a quando iniziano a preferire il camminare e muoversi. Questo articolo deriva in gran parte da quanto esposto da E. Goldschmied e S. Jackson nel cap. 6 di “Persone 0-3 anni” (1996) e dalle nostre esperienze pratiche.
Attività di Cestino dei tesori per gioco euristico
L’attività di Cestino dei tesori qui proposta si basa sui punti indicati in Gioco euristico – Punti chiave per le educatrici. Il cestino dei tesori consiste, in sintesi, nel proporre ai bambini ancora non deambulanti un insieme di oggetti da esplorare in modo autonomo, posti all’interno di un largo cestino a loro vicino. Gli oggetti sono caratterizzati come descritto in Gioco euristico - Lista di materiale.
Setting del Cestino dei tesori
L’attività di cestino dei tesori deve essere predisposta lontano da distrazioni e da rumori e dai bambini già deambulanti. Con distrazioni si intende ad esempio la presenza nell’angolo in cui è situato il cestino di oggetti, giocattoli, persone, bambini, ecc.
È importante che i bambini più grandi, già deambulanti, non si avvicinino; questo anche per un fattore di sicurezza (per evitare urti).
Consigliamo alle educatrici di allestire il cestino dei tesori in un angolo della sezione caratterizzato da tappeti, cuscini e possibilimente in vista di uno specchio.
Spazio
Spazio per il Cestino dei tesori
Angolo separato in maniera tale da evitare rumori, distrazioni e possibili interruzioni da parte dei bambini più grandi. È consigliato l’uso di uno specchio.
Il cestino dei tesori deve essere appoggiato a terra in maniera che i bambini abbiano spazio tra di loro.
Azioni dell’educatrice durante l’attività di Cestino dei tesori
Sistemati i bambini, l’educatrice si siede vicino, in modo da poter sorvegliare tutti i bambini.
Importante: l’educatrice non introduce o spiega l’attività o dimostra con gesti e azioni. Dato che i bambini si concentrano molto durante il Cestino dei tesori, l’educatrice non deve suggerire, dare consigli o lodare continuamente gli sforzi compiuti: questo potrebbe esser causa di distrazione e/o di perdita della autonomia nell’esplorazione. Di contro, l’educatrice fornisce una sorta di “amichevole compagnia” (Goldschmied, op. Cit.), quasi una base che “rende sicuro” quello che è lì attorno. Un buon modo è rispondere ai contatti oculari dei bambini, con sorrisi invitanti a proseguire.
Alcuni bambini (sopratutto quelli più grandicelli, verso i 15-18 mesi) a volte cercheranno l’attenzione congiunta dell’educatrice: tali occasioni devono essere opportunamente valorizzate, senza però distrarre gli altri bambini; anche in questo caso il contatto oculare, il sorriso e il contatto fisico con il bambino sono sufficienti.
Occasioni di attenzione congiunta
Occasioni di attenzione congiunta durante il Cestino dei tesori
Alcune educatrici di asilo nido possono pensare che non verbalizzare queste occasioni sia uno “spreco” educativo; ne abbiamo parlato anche all’interno del Progetto Asilo Nido e abbiamo ritenuto che così facendo si distraggono gli altri bambini, e quindi il vantaggio per alcuni può essere svantaggio per altri (i bambini sono solitamente vicini durante il cestino dei tesori). Se qualcuna ha esperienze diverse a riguardo, ne discuteremo nel forum tutte assieme.
Passaggio allo stadio successivo del Gioco Euristico
Citando Goldschmied:
“I bebè raggiungono la capacità di spostarsi autonomamente nello spazio in tempi molto diversi l’uno dall’altro: alcuni fanno i primi tentativi di andare carponi e di strisciare da soli a otto o nove mesi, mentre altri a quell’età stanno ancora imparando a rotolare su se stessi e a girarsi di lato. La mobilità apre la strada a molti tipi di esplorazione ed è in questa fase che mettere e togliere gli oggetti dentro e fuori da un contenitore diventa una delle attività che li occupa di più. Questo interesse appare presto in alcuni bebè, e un barattolo di medie dimensioni, posato accanto ad una bambina seduta vicino al Cestino dei Tesori, offrirà l’opportunità di iniziare questo tipo di gioco, spostando gli oggetti dal Cestino al barattolo e vuotandoli di nuovo.” (Goldschmied, op. Cit.).
L’ulteriore passaggio si avrà poi con la conquista della mobilità autonoma. I bambini inizieranno a muoversi incessantemente, a passare da una cosa ad un’altra. A questo punto le sesssioni di Gioco Euristico cambiano forma; un'idea per questa fase di sviluppo è presentata in Gioco euristico - Isole dei tesori.
Bibliografia - Gioco euristico – Cestino dei tesori
Goldschmied E. & Jackson S. (1996). Persone da zero a tre anni. Edizioni Junior
Articoli collegati - Gioco euristico – Cestino dei tesori
Gli altri articoli sul gioco euristico collegati a questo sono:
- Gioco euristico – Punti chiave per le educatrici
- Gioco euristico - Lista di materiale
- Gioco euristico - Isole dei tesori
Conclusione - Gioco euristico – Cestino dei tesori
In questo articolo abbiamo riflettuto su il Cestino dei tesori, classica proposta per una sessione di gioco euristico dedicata a bambini di 8-15 mesi circa, ideata da E. Goldschmied. Il cestino dei tesori consiste, in sintesi, nel proporre ai bambini ancora non deambulanti un insieme di oggetti naturali da esplorare in modo autonomo, posti all’interno di un largo cestino a loro vicino. L‘attività del cestino dei tesori dura circa 30 minuti, di cui gli utlimi 10-15 dedicati alla fase di riordino. Durante tale fase l’educatrice si fa consegnare, con verbalizzazioni di stimolo, i vari oggetti. Sono state proposte alcune indicazioni per l’osservazione durante l’attività del cestino dei tesori e per i bambini in fase di sviluppo più avanzato.