Routine al Nido - Cambio
In questo articolo proporremo alle educatrici di asilo nido alcune riflessioni sulla routine del cambio dei bambini e dei momenti d’igiene personaei correlati. In particolare, proporremo alcune indicazioni per gli aspetti organizzativi (tempi e spazi) e per la gestione del cambio in maniera efficace e funzionale dal punto di vista educativo. In particolare vedremo le implicazioni per tre fasce di età.
NOTA. In questo articolo comprenderemo nella “routine del cambio” anche tutte le pratiche igieniche correlate (ad esempio: lavarsi e asciugarsi le mani) e le azioni necessarie a tale routine (spogliarsi, vestirsi, ecc.).
L’obiettivo di questo articolo, curato dalla dottoressa Milena De Giorgi, è promuovere una discussione tra le educatrici di asilo nido, nel loro gruppo di lavoro e, per chi vuole, nel nostro Forum o sulla nostra pagina di Progetto Asilo Nido su Facebook (vedi alla fine dell'articolo).
Routine di cambio al Nido - Importanza per le educatrici
Per le educatrici di asilo nido la routine del cambio e quella dell’igiene personale dei bambini rivestono una notevole importanza educativa, in quanto sono i momenti che consentono:
- Maggior intimità e vicinanza (fisica e affettiva)
- Massima individualizzazione
- Incremento del benessere psico-fisico di ciascun bambino (che va ben oltre il soddisfacimento dei bisogni fisiologici)
- Esplorazioni e percezioni non ottenibili durante altri momenti all’asilo nido (si pensi all’assenza del pannolino e del relativo ingombro, alle sensazioni tattili e corporee)
- Scoperta del proprio corpo e inizio della consapevolezza della propria sessualità e identità di genere
- Valutazione privilegiata di nuove abilità e bisogni del bambino. Il momento di cambio consente ad un’educatrice di fare osservazioni mirate
- Valutazione dell’agire delle educatrici e delle modalità di risposta alle richieste e bisogni dei bambini. Questo punto assume particolare importanza anche in considerazione dei bias e degli stereotipi sessuali che ogni educatrice manifesta in modo del tutto naturale.
Inoltre, la routine del cambio condiziona la struttura temporale del servizio e delle attività delle educatrici. Per tali motivi, questa routine deve essere accuratamente studiata ed inserita all’interno del progetto educativo e della programmazione didattica degli asili nido.
Infine, strutturando opportunamente la routine del cambio come momento di contatto fisico, di gioco e d’interazione ludica diretta coi bambini, le educatrici possono mitigare i fattori di stress lavoro-correlato legati alla meccanicità e ripetitività di tale routine.
La routine del cambio dal punto di vista educativo
Dai punti sopra descritti emerge la necessità di impostare la routine del cambio principalmente come attività educativa e non come compito assistenzialistico o pratica igienico-sanitaria fine a sé stessa.
Dal punto di vista di una educatrice di asilo nido, questo si traduce operativamente nei seguenti punti:
- Individualizzazione (delle azioni, delle frasi rivolte e scambiate col bambino, dei tempi trascorsi nelle interazioni con l’educatrice). In pratica: l’educatrice deve sviluppare un rituale individualizzato con ciascun bambino.
- Prendere spunto dal cambio per stimolare lo sviluppo del bambino sul piano cognitivo, linguistico, sociale, affettivo, emotivo e relazionale
- Incentivare l’aspetto ludico della routine del cambio. Gli scambi, le conoscenze, le interazioni che avvengono durante questi momenti coinvolgono ed interessano il bambino purché siano presentate sotto forma di gioco.
- Incentivare l’aspetto relazionale tra educatrice e singolo bambino. Ad esempio: comunicazione verbale e non verbale impostata alla tranquillità e alla gioiosità del momento – mai alla frettolosità -, predisponendo una serie di canzoni e canzoni mimate (vedi Canzoni mimate - Importanza e valore educativo) con il nome proprio del bambino, contatto oculare e verbalizzazioni dirette, massaggi
- Incentivare l’aspetto relazionale tra i vari bambini durante il cambio. Questo è fondamentale dopo i 24 mesi, ma è sempre consigliabile dato che facilita la gestione del gruppo di bambini portato in bagno. Consentire, infatti, ai bambini di partecipare attivamente alla routine interagendo, parlando, ecc permette all’educatrice di lavorare meglio e di considerare gli aspetti sociali come parte integrante della situazione educativa
- Incentivare l’autonomia del bambino, anche se ciò comporta flessibilità nei tempi di attuazione della routine
- Promuovere la costituzione di un rituale individuale che contenga i punti sopra descritti.
In altre parole, la routine del cambio è, dal punto di vista delle educatrici, un’attività educativa ritualizzata, progettata in modo da soddisfare tutte le esigenze di ciascun bambino (comprese quelle fisiologiche, ma non in modo esclusivo).
Inoltre, la progettazione della routine del cambio deve prevedere gli aspetti organizzativi tipici delle varie età.
Nota. Negli asili nido non basati sulla educatrice di riferimento, è opportuno che sia sempre la stessa educatrice ad occuparsi del cambio e della pulizia di ogni determinato bambino. Ciò quanto meno nel periodo dell’inserimento e per i lattanti.
Routine del cambio al Nido - fasce d’età
La routine del cambio e dei momenti di igiene personali correlati dipendono dalla fase di sviluppo raggiunta dal bambino. Dal punto di vista dell’agire educativo, è conveniente valutare almeno 3 grandi fasce di età: lattanti (3-12 mesi), medi (12-24) e grandi (24-36 mesi).
Nota: un progetto per il raggiungimento del controllo sfinterico è in Controllo sfinterico al nido – Progetto).
Routine del Cambio – Documentazione e Progetto Educativo
Vediamo ora alcuni aspetti progettuali relativi alla documentazione della routine del Cambio e al suo inserimento nel progetto educativo.
1. Routine del cambio - Documentazione
1. Routine del Cambio – Documentazione
I dati principali da raccogliere riguardano:
- Difficoltà ad evacuare od orinare e “qualità” di quanto evacuato (in particolare la consistenza);
- Cambi dovuti a “eventi” non previsti;
- Episodi diarroici o comparsa di stipsi (assenza di evacuazioni al nido)
- Evolversi dei rituali di preparazione e di svolgimento della routine del cambio;
- Evolversi delle competenze del bambino relative alla routine.
Tali informazioni possono essere raccolte dalle educatrici nella stessa maniera di quelle riguardanti altre routine, con le procedure decise in sede di progetto educativo. In assenza di problemi di qualche bambino, è solitamente sufficiente fornire informazioni orali o sul foglietto giornaliero ai genitori durante il momento dell’uscita.
Una raccolta scritta di quanto è accaduto durante le routine, ad esempio in un’agenda o nel quaderno individuale del bambino, è importante nel caso vi siano problemi particolari (ad esempio: bambino con scariche di diarrea frequenti). Ciò al fine di analizzare i vari casi ed individuare possibili soluzioni.
Articoli collegati - Routine al Nido - Cambio
Per una analisi dell'importanza educativa delle canzoni, in particolare quelle mimate, vedi Canzoni mimate - Importanza e valore educativo.
Alcune riflessioni su come aiutare il bambino a raggiungere il controllo sfinterico sono in Controllo sfinterico al nido – Progetto e Controllo sfinterico al nido – Consigli.
Per alcune riflessioni sull'importanza del legame di attaccamento e indicazioni su come aiutare il bambino a sviluppare un legame di attaccamento sicuro con l'educatrice: Creare legami di attaccamento sicuro al Nido.
Le tabelle di sviluppo delle fasce d'età qui considerate sono in Tabelle di sviluppo per semestri e negli articoli collegati.
Conclusioni - Routine al Nido - Cambio
In questo articolo abbiamo proposto alle educatrici di asilo nido alcune riflessioni sulla routine del cambio dei bambini (comprendendo nella definizione “routine del cambio” anche tutte le pratiche igieniche correlate - come lavarsi e asciugarsi le mani - e le azioni necessarie a tale routine come spogliarsi, vestirsi, ecc. In particolare, dopo aver distinto le fasce di età 3-12, 12-24 e 24-36 mesi, abbiamo visto alcune indicazioni per gli aspetti organizzativi (tempi e spazi) e per la gestione del cambio in maniera efficace e funzionale dal punto di vista educativo. In particolare ci siamo concentrate su come valorizzare in pratica la funzione educativa del cambio e abbiamo visto la funzione socializzatrice che il cambio riveste per i bambini sopra i 12 mesi. Abbiamo quindi analizzato la relazione tra la routine del cambio e il raggiungimento del controllo sfinterico. Infine abbiamo analizzato la routine del cambio dal punto di vista delle educatrici che vogliano inserirla nella documentazione e nel progetto educativo.