Clicca per gli aspetti operativi della routine del pranzo di lattanti e semidivezzi al Nido:
1. Socializzazione durante la routine del pranzo dei Lattanti
1. Socializzazione durante la routine del pranzo dei Lattanti
La socializzazione di lattanti e semidivezzi è caratterizzata dall’intimità con l’educatrice di asilo nido.
I bambini più piccoli, allattati col biberon, dovrebbero essere tenuti in braccio in un posto separato, in cui non siano disturbati da attività e rumori eccessivi. L’educatrice dovrebbe essere calma e rilassata, e concentrarsi sul bambino. Quanto l’educatrice debba parlare, canticchiare o far versi dipende dal singolo bambino. Nessun lattante affamato deve aspettare molto prima di essere nutrito (per alcune riflessioni sul pianto da fame, vedi anche Pianto dei bambini in asilo nido).
Si deve interrompere l’alimentazione quando il bambino da segni di sazietà, non quando il biberon è vuoto; questo anche se si ricevono costanti pressioni dai genitori a tal riguardo.
I lattanti che iniziano ad assumere cibi solidi dovrebbero essere seduti in maniera confortevole. Non dovrebbero essere lasciati ad aspettare nei seggioloni o mentre il pasto è preparato o si nutrono altri bambini. Nel caso dei seggioloni, i bambini dovranno essere sollevati quando avranno finito di mangiare, non quando l’educatrice considera finito il momento del pasto. Data la notevole disparità nelle velocità dei bambini in questa età, è necessario un lavoro di gruppo con altre educatrici o con le ausiliarie per gestire quei lattanti che hanno già finito di mangiare e quelli che sono più lenti.
L’educatrice deve essere calma, rilassata, attenta e conversare con i bambini durante tutto il processo.
Si deve interrompere l’alimentazione quando il bambino da segni di sazietà, non quando il piatto è vuoto.
2. Socializzazione durante la routine del pranzo dei Semidivezzi
2. Socializzazione durante la routine del pranzo dei Semidivezzi
In alcuni asili nido, i bambini semidivezzi sono nutriti in piccoli gruppi seduti attorno al tavolo su sedie di misura appropriata (i loro piedi toccano il terreno). Le educatrici dovranno in questo caso aiutare i bambini a rimanere al tavolo mentre mangiano. Questo aiuto consiste sopratutto:
- Nel creare una zona calma attorno ai bambini, in modo tale che essi possano concentrarsi sul pranzo
- Nel rendere il pranzo un momento piacevole e giocoso con l’educatrice
- Nell’incentivare il gioco imitativo tra pari (ad esempio imitazione nell’uso del cucchiaio)
In altre parole, il bambino non si allontana perché trova più stimolante rimanere al tavolo.
Nota: nel caso di lattanti e semidivezzi sotto i 15 mesi, l’educatrice deve considerare che spesso la routine del pranzo coincide con il momento fisiologico del riposo di metà giornata. Questo si traduce in bambini che sembrano non voler mangiare e sono stanchi, irritabili e difficili da gestire. È consigliabile adottare strategie specifiche come: anticipare i tempi della routine o del riposo (strategia che abbiamo osservato come molto efficace!), abbreviare al massimo la durata del pranzo e porre a dormire il bambino subito dopo. Una strategia più semplice consiste nell’incrementare le interazioni con l’educatrice e l’aspetto ludico del pranzo. Si osserva, infatti, che quasi tutti i bambini, se coinvolti giocosamente nel pranzo, si “ridestano” e partecipano coinvolti alla routine, spostando in avanti il momento del riposo. Tale problema pressoché scompare dopo i 15-18 mesi.
3. Svezzamento al Nido
3. Svezzamento al Nido e routine del pranzo
Nel caso lo svezzamento dei bambini lattanti avvenga durante il periodo di frequenza dell’asilo nido, esso deve essere deciso congiuntamente con la famiglia.
È importante ricordare che i tempi ed i modi in cui si attua lo svezzamento dipendono in gran parte da ragioni personali e culturali.
Le stesse educatrici possono avere forti opinioni a tal riguardo, dissimili od in contrasto con quelle dei genitori.
Si consiglia, quindi, di indagare le preferenze dei genitori interessati e, in maniera negoziale, elaborare un apposito piano di svezzamento personalizzato da attuare sia in famiglia sia nell’asilo nido. In altre parole, l’educatrice dovrebbe proporre (non imporre) alla famiglia il piano di svezzamento solitamente adottato nel Servizio, attivandosi come mediatrice per eventuali esigenze particolari dei genitori.
4. Passaggio ad una dieta solida
4. Pranzo di lattanti e semidivezzi: passaggio ad una dieta solida
Dal punto di vista delle educatrici di asilo nido, è importante considerare il temperamento di ciascun bambino ad ogni introduzione di nuovo cibo (vedi anche Temperamento al Nido).
Alcuni bambini si lanciano nelle nuove esperienze con facilità, si tratti di nuovi cibi o nuovi giochi; con tali bambini non esistono particolari difficoltà. Altri sono più cauti e le proposte saranno fatte loro in maniera più graduale: sarà, infatti, più facile che sputino fuori i primi bocconi con nuovi gusti. In tali casi non si deve forzarli, ma continuare a provare ed essere pazienti. La chiave per la riuscita è la ripetizione in un lungo periodo.
È consigliabile introdurre i nuovi cibi gradualmente, uno alla volta e con quantità crescenti (ad esempio: 1 cucchiaio il primo giorno, 2 al secondo, fino ad arrivare all’intero piatto a fine settimana). In questo modo si dà ai bambini la possibilità di abituarsi ai nuovi sapori e consistenze. Inoltre le educatrici possono accorgersi facilmente se i bambini sono allergici a qualcosa.
Il cibo deve essere semplice, senza zucchero, sale o spezie aggiunte.
In Italia la preparazione del cibo è solitamente demandata a cuochi e dietisti con competenze specifiche, quindi questo problema non si pone all’attenzione delle educatrici. Il loro compito è prestare attenzione nella somministrazione del cibo.
Solitamente s’inizia con cibi macinati e si passa poi ai piccoli pezzi, soprattutto per il pericolo di soffocamento. Possono capitare bambini che preferiscono fin dall’inizio cibi manipolabili ed in pezzi di dimensioni discrete, non apprezzando quelli di dimensioni minori. In tal caso, l’educatrice dovrà porre attenzione ad ogni singolo boccone, in modo da permettere ai bambini il cibo per loro più maneggevole.
Nota sulla sicurezza
Ogni educatrice deve conoscere la capacità di ingoiare dei singoli bambini. Esistono lievi problemi neurologici (spesso non individuati prima dell’arrivo al nido) per cui alcuni bambini non riescono a coordinare masticazione, ingoio e respirazione; questi bambini spesso tossiranno o daranno segni di soffocamento. Una specifica comunicazione con i genitori e una particolare attenzione durante il pasto è fondamentale. Inoltre, questi bambini potranno avere difficoltà anche quando gli altri bambini saranno passati a cibi più consistenti: è quindi fondamentale rispettare il loro problema (ad esempio continuando a dare loro cibi macinati).
5. Uso del cucchiaio durante la routine del pranzo
5. Uso del cucchiaio durante la routine del pranzo
Per le educatrici è fondamentale valorizzare il naturale interesse dei lattanti a nutrirsi da soli già dalla prima volta che essi afferrano un cucchiaio. Infatti, già dai 6 mesi in poi, un bambino è in grado di afferrare un cucchiaio.
Quando ciò accade, le educatrici devono prendere un altro cucchiaio e lavorare in squadra col bambino, lasciandolo libero di esplorare e sperimentare la propria alimentazione.
Questo aspetto è fondamentale per i lattanti, che devono maneggiare il cibo per sviluppare la coordinazione e l’abilità di nutrirsi da soli. Inoltre, ottengono esperienze sensoriali di grande valore nel toccare il cibo.
È comunque consigliabile fermare questa attività quando non è più diretta all’alimentazione. Un sistema è (quando i bambini hanno avuto abbastanza da mangiare), rimuovere il cibo piuttosto che trasformarlo in un materiale da gioco.
Nota. Mai preoccuparsi dell’imbrattamento e del pasticciare del bambino!
Il crescente senso dell’autonomia nei bambini vale tutte le fatiche che dovranno esser fatte per ripulire!
6. Pulizia e riordino
6. Pulizia e riordino dopo il pranzo dei lattanti e semidivezzi
L’ultima fase della routine del pasto è il pulire il bambino e riordinare l’ambiente prossimo.
Per il lattante nutrito col biberon, questa fase è semplice. Solitamente, infatti, i bambini rimangono puliti se non hanno avuto rigurgiti o sputato fuori.
I semidivezzi in genere sporcano loro stessi e l’ambiente molto di più. In questi casi è possibile utilizzare un piccolo asciugamano individuale inumidito per pulire il viso e la bocca, o salviette usa e getta. In alcuni asili nido anche per i bambini piccoli si passa nel bagno per lavarsi viso e mani. In questo caso è consigliabile collaborare anche con le ausiliarie per evitare di lasciare alcuni bambini incustoditi.
Qualsiasi sia il processo di pulizia scelto, le educatrici devono sempre coinvolgere il più possibile i bambini nel processo di lavaggio.
I bavagli aiutano a tener puliti i vestiti, ma ogni educatrice di asilo nido deve essere preparata anche ad un cambio di vestiti fuori programma.
7. La merenda dei Lattanti
7. La merenda dei Lattanti
Per i lattanti la merenda è un momento di routine importante con ricadute sia sotto il profilo del benessere fisico sia sotto quello affettivo-relazionale, quindi dovrebbe essere strutturata in maniera simile a quella del pranzo, vedi anche Routine al Nido - Pranzo. Una serena partecipazione del lattante al momento della merenda è, infatti, un indicatore di un positivo ambientamento al nido e di un legame di fiducia con le educatrici che si prendono cura di lui.
Le difficoltà di gestione della merenda dei lattanti sono legate sopratutto alla necessità di conciliare i bisogni fisiologici dei bambini, come ad esempio il sonno, con i tempi del servizio. Per tale motivo le educatrici devono prevedere per la routine massima flessibilità, un lavoro di coordinamento col personale ausiliario e rispetto per i tempi individuali. La routine deve, inoltre, avere una durata consona all’età dei bambini (non superiore i 20 minuti complessivi).
Differenze tra merenda mattutina e pomeridiana dei lattanti
La merenda mattutina dei lattanti può essere difficile da gestire, soprattutto nel periodo del loro ambientamento al nido, per la sovrapposizione temporale tra tale momento e quello del cambio del pannolino o del primo riposo.
Altre volte possono essere i bisogni affettivi del bambino a prevalere, richiedendo all’educatrice un contatto fisico stretto e un’interazione uno-uno.
La risposta delle educatrici a tali situazioni consiste in una gestione flessibile della routine e nella cura responsiva verso i bisogni di ciascun bambino (vedi Cura Responsiva al Nido - Definizione).
In altre parole, una serena partecipazione dei lattanti alla routine della merenda è un obiettivo educativo da raggiungere nel tempo, costruendolo sin dalla fase di inserimento.
La merenda pomeridiana, che segue il riposo e precede l’uscita, è solitamente più calma e serena.
In vari asili nido la conclusione della merenda coincide con l’uscita dei lattanti. In tal modo si elimina o riduce il tempo di attesa dei genitori da parte dei bambini e il possibile senso di disagio.
8. La merenda dei Semidivezzi
8. La merenda dei Semidivezzi
Per i semidivezzi, ogni merenda dovrebbe essere strutturata come la routine del pranzo (vedi Routine al Nido - Pranzo). Essa è sia il momento d’interazione privilegiata con l’educatrice, sia occasione d’interazione ludica coi pari. La merenda dei semidivezzi deve essere flessibile, avere una durata consona con l’età dei bambini, individualizzata e caratterizzata da rituali che ne esaltino gli aspetti educativi.
Differenze tra merenda mattutina e pomeridiana dei semidivezzi
Al mattino, la merenda segna il primo riunirsi di tutti i bambini tra di loro e con le educatrici e l’inizio della giornata al nido. È quindi necessario sia preparata e seguita da rituali appropriati che la valorizzino come inizio della vita quotidiana. A tal scopo un ottimo strumento sono le canzoni mimate, come ad esempio la canzone mimata “Fra Martino” usata come base per una canzone del giorno (vedi Fra Martino come base). Altre proposte si basano su giochi a sfondo sociale come il gioco dell’appello o del “Chi c’è?”.
Per i bambini che non si sono ambientati con successo, la merenda del mattino rappresenta un momento emotivamente difficile, che richiede alle educatrici un’attenzione individualizzata. Per tali bambini può essere consolatorio tenere con sé durante la merenda un giocattolo o oggetto personale portato da casa e usato durante la routine di ingresso (per approfondire: Routine al Nido - Ingresso). Molto importante è anche un clima emotivo sereno in tutto il gruppo.
La merenda pomeridiana è generalmente più calma e serena.
Dato che segna la conclusione della giornata all’asilo nido per molti bambini, dovrebbe essere seguita da rituali appropriati che la valorizzino e nel contempo preparino i bambini all’uscita. Ad esempio: canzoni che rilassino il ritmo di attività, saluto agli amici che escono, verbalizzazione di quanto si farà a casa, ecc.
Anche per i semidivezzi, una serena partecipazione alla routine della merenda è un obiettivo educativo da raggiungere nel tempo, costruendolo sin dalla fase di inserimento.