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Controllo sfinterico al nido – Consigli

In questo articolo proporremo alcuni consigli pratici alle educatrici di asilo nido per aiutare un bambino a raggiungere il controllo sfinterico. Gli aspetti più propriamenti progettuali sono invece proposti in Controllo sfinterico al nido – Progetto. Questi consigli derivano dalle nostre esperienze, qui raccolte e presentate dalla dottoressa Milena De Giorgi, e vogliono essere uno stimolo alla discussione tra tutte le educatrici che ci seguono.

Consigli pratici per il controllo sfinterico in asilo nido

L’importanza di una lista di consigli pratici per le educatrici su come aiutare un bambino a raggiungere il controllo sfinterico è data dal fatto che educatrici e famiglie devono:

  • Convenire insieme che i bambini sono pronti al raggiungimento del controllo sfinterico;
  • Adottare procedure simili per aiutare i bambini a tale conseguimento.

Una lista di consigli pratici come la seguente permette di:

  • Discutere del progetto di controllo sfinterico nell'equipe educativa partendo da una base oggettiva
  • Elaborare le procedure di un proprio progetto di controllo sfinterico in maniera efficiente
  • Coordinare gli interventi delle educatrici che si susseguono nell’esecuzione del progetto di controllo sfinterico
  • Attuare un progetto di controllo sfinterico che sia facilmente condivisibile dalle famiglie
  • Documentare le varie fasi del progetto in maniera utile sia al progetto stesso, sia all’esperienza educativa che il bambino vive al nido

Consigli pratici – Progetto di controllo sfinterico

Di seguito un elenco di tecniche e consigli pratici per le educatrici, utili ad aiutare il bambino in asilo nido.

  • Cercare di operare in maniera coerente con quanto fatto dalla famiglia a casa:
    • Checklist iniziale (vedi un esempio in Controllo sfinterico al nido – Checklist)
    • Consultarsi con la famiglia sulle strategie usate a casa e spiegare l’importanza della coerenza tra servizio e famiglia
    • Consigliare i genitori di vestire i bambini con indumenti comodi, pratici e che consentano loro di spogliarsi e rivestirsi in maniera il più possibile autonoma
    • Imparare e poi usare le parole che la famiglia del bambino utilizza per indicare le parti del corpo, urina e feci. Ciò per essere coerenti con ciò che il bambino sta facendo e vivendo in casa. Fondamentale per bambini con genitori che parlano lingue diverse dall'italiano.
  • Mantenere un atteggiamento calmo e accomodante
  • Aiutare i bambini a riconoscere quando stanno urinando o defecando (ad esempio verbalizzando con tono calmo, con un sorriso ed evitando giudizi). Essi devono essere consapevoli di ciò che stanno facendo prima di poter fare qualcosa a riguardo!
  • Mostrare ai bambini come usare il bagno, ad esempio guardando gli altri bambini che già ne sono capaci e verbalizzando ogni passaggio. Si possono anche praticare i vari passaggi senza effettivamente utilizzare la toilette, sempre verbalizzando. Ad esempio, il bambino è seduto sul WC vestito e tira l’acqua dopo essersi alzato (questo sistema è ottimo con compagni che già hanno raggiunto il controllo sfinterico: si sfrutta la funzione di relazione della routine).
  • Inserire l’educazione al controllo sfinterico in tutte le attività e situazioni educative quotidiane del bambino, in modo da rafforzare le competenze necessarie per usare la toilette e far vivere questo passaggio come momento ludico. Ad esempio con:
    • Canzoni, giochi, libri (anche dedicati alla routine del cambio e del controllo sfinterico)
    • Proposte e strutturazioni di varianti del gioco simbolico, in maniera collegata al progetto di controllo sfinterico. Nota. Queste modifiche educative di spazi, tempi e routine possono essere definite e predisposte nel Progetto Educativo dell’asilo nido. Le educatrici, durante la fase del progetto di controllo sfinterico, possono proporre a ciascun bambino il bambolotto preferito appoggiato sul vasino o in bagno con attorno altri accessori quali asciugamani, carta per pulirsi, ecc. La proposta ha l’obiettivo di far vivere ai bambini coinvolti nel progetto la propria esperienza attraverso la dimensione ludico-simbolica. Lasciare in ogni caso i bambini liberi di giocare ed esprimersi secondo le proprie modalità.
  • Incentivare l’aspetto relazionale della toilette (in particolare sfruttando le relazioni amicali duali in bambini dai 24 mesi in su). Per bambini di quest’età la routine del bagno è un momento di grande socializzazione, in cui l’aspetto principale è il piacere di andare in bagno con il compagno o la compagna di giochi preferito/a.
    • È anche un’occasione per entrare in contatto più diretto e personale con parti del proprio corpo ed iniziare ad osservare le differenze sessuali di genere.
  • Creare un piccolo rituale (anche solo verbale: i “bigné”, il “water dei grandi”, ecc.), riconosciuto dall’educatrice con termini specifici. Ad esempio: “Vuoi andare al bagno come un bambino grande?”, quando il bambino manifesta segnali.
  • Rinforzare i successi del bambino ad ogni passaggio (capire e decidere di andare al bagno, spogliarsi, evacuare, pulirsi, vestirsi, tirare l’acqua, lavarsi le mani).
  • Quando un bambino mostra segni di dover usare il bagno o dice di doverlo usare: prendere il bambino in consegna, andare insieme al bagno, aiutarlo a svestirsi e sistemarlo sul WC. Sedere quindi vicino a lui per alcuni minuti. Non forzarlo a spingere. Dopo alcuni minuti, aiutare il bambino a concludere la routine e fargli i complimenti, indipendentemente dal risultato. Ovviamente è importante l’aiuto di una collega o di un’ausiliaria per una vigilanza temporanea sul proprio gruppo dei bambini: questo spiega l’importanza della condivisione del progetto di controllo sfinterico tra tutto il personale dell’asilo nido.
  • Mai forzare un bambino a star seduto sul WC contro la sua volontà o per lunghi periodi di tempo, se non vuole. Questo potrebbe costituire la base di una prova di forza e può far nascere sentimenti negativi verso l’intera routine o il controllo sfinterico. L’educatrice deve inoltre considerare che, col passare del tempo, i bambini acquisiscono un controllo maggiore e quindi il periodo di ritenzione aumenta. Anche da ciò discende la necessità di evitare orari troppo rigidi per la nuova routine.
  • Per bambini tra i 30 e 36 mesi: valutare in maniera corretta i “no” dei bambini alla routine del bagno. Per bambini di quest’età l’oppositività è una manifestazione di autonomia e di espressione della propria identità. Un consiglio per questi bambini è incentivare l’autonomia e la loro individualità, ad esempio riferendosi ai loro sforzi come “cose da grandi”; non usare invece termini che esprimono giudizi o comparazioni.
  • Mai esprimere giudizi negativi (verbali o non verbali) per eventuali “incidenti”! Pulire e cambiare il bambino subito, mostrando un atteggiamento calmo e positivo. Assicurarlo che la prossima volta ci riuscirà. Giudizi negativi (o peggio, colpevolizzanti) non accelerano il processo ma lo ritardano.
  • Al momento dell’uscita condividere con la famiglia gli sforzi ed i successi del bambino.
    • La restituzione alla famiglia, fatta di fronte al bambino, è importante per rinforzare in modo positivo il suo comportamento, fargli sentire il nostro sostegno ed evidenziare l'importanza del bagno.
  • Sorvegliare sempre i bambini durante l’educazione al controllo sfinterico, anche se ci chiedono di lasciarli da soli mentre fanno i loro bisogni (tipico di alcuni bambini sopra i 30 mesi).
  • Osservare e raccogliere in forma scritta sia i vari aspetti del nuovo rituale del bagno che il bambino sviluppa (prima di andare al bagno, durante, dopo), sia le difficoltà emerse giorno per giorno. Condividere tale documentazione con le educatrici supplenti o che seguono nel turno e con i genitori.

Alcuni bambini con bisogni speciali possono necessitare di ulteriore aiuto e di strategie diversificate. È importante che le educatrici collaborino attivamente con le famiglie.

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Conclusioni - Controllo sfinterico in asilo nido – Consigli

In questo articolo abbiamo proposto alle educatrici di asilo nido alcuni consigli pratici per aiutare un bambino a raggiungere il controllo sfinterico. Questi consigli derivano dalle nostre esperienze e pensiamo possano essere utili per una discussione nel proprio gruppo di lavoro, in particolare per l’elaborazione del progetto di controllo sfinterico.


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