Routine al Nido - Ingresso
In questo articolo proporremo alle educatrici di asilo nido alcune indicazioni sulla routine di ingresso in asilo nido, sia per gli aspetti operativi, quali la gestione dell’ingresso in maniera efficace e funzionale dal punto di vista educativo, sia per gli aspetti progettuali, come documentazione, spazi e tempi, inserimento nel Progetto Educativo. In particolare vedremo le implicazioni per due fasce di età. Dopo una riflessione sugli oggetti portati da casa, e l'analisi della semplice regola “tenere i giochi in asilo”, parleremo di routine d’ingresso e famiglie. Proporremo infine alcuni esempi reali che speriamo utili ad avviare una discussione.
Per uniformità, Progetto Asilo Nido usa il termine “ingresso”; altri sinonimi usati a livello regionale o locale sono in Termini per asilo nido. Mille grazie all'autrice, dottoressa Milena De Giorgi.
L’obiettivo di questo articolo è promuovere una discussione tra le educatrici di asilo nido, nel loro gruppo di lavoro e, per chi vuole, nel nostro Forum o sulla nostra pagina di Progetto Asilo Nido su Facebook (vedi alla fine dell'articolo).
Importanza per le educatrici della routine di ingresso
L’importanza per le educatrici dell’ingresso dei bambini risiede nel fatto che tale routine consente di impostare in modo corretto dal punto di vista educativo la relazione con loro durante la giornata al nido. L’attenzione che le educatrici pongono al momento di ingresso al Nido porta a molti benefici durante la giornata sia per i bambini che frequentano il nido, sia per loro stesse.
Tale routine, infatti, consente di prevedere eventuali problemi nel comportamento dei bambini e di rispondervi in modo appropriato.
Dato che la qualità dell’ingresso condiziona la qualità delle successive interazioni educatrice-bambino, è importante che queste progettino attentamente tale routine e vi dedichino poi una grande attenzione ogni giorno.
Ad esempio, una “buona” routine d’entrata mattutina permette al bambino di apprezzare concretamente il calore umano e la disponibilità di chi lo accoglie e aumentare la propria sensazione di sicurezza e d’accettazione da parte degli altri, in modo da migliorare il suo benessere psicofisico generale.
Ingresso e sviluppo del bambino
La gestione della routine di ingresso dipende dalla fase di sviluppo raggiunta dal bambino. Infatti, tale momento si configura per i bambini come momento di passaggio dall’ambiente familiare a quello dell'asilo nido, con implicazioni di tipo sia cognitivo sia emotivo e comportamentale. È importante quindi che l'entrata sia organizzata in maniera adeguata alle effettive capacità raggiunte sia per i lattanti, sia per i bambini medi e grandi.
Dal punto di vista delle educatrici, è conveniente valutare almeno 2 grandi fasce di età: lattanti (3-12 mesi) e bambini medi e grandi (12-36 mesi). È importante ricordare che la maggior parte dei bambini arriva per la prima volta negli asili nido italiani tra gli 8 e i 12 mesi.
1. Routine di Ingresso lattanti (3-12 mesi)
1. Routine di Ingresso dei lattanti
L’ingresso dei lattanti avviene nello spazio-sezione a loro dedicato. Tale spazio è fisicamente separato da quello dove avviene generalmente l’ingresso dei bambini medi e grandi.
Per i lattanti il momento dell’arrivo e/o quello successivo della merenda spesso coincide con quello del riposo mattutino. Questo richiede la presenza di più educatrici per gestire sia l’ingresso sia il riposo dei bambini.
Al momento dell’ingresso il distacco dal genitore ed il passaggio ad un’altra figura possono essere fonte di ansia tanto per la coppia bambino-genitore quanto per l’educatrice, in particolare nei primi periodi dell’ambientamento. Altri fattori come il temperamento (vedi Temperamento al Nido) e lo specifico tipo di legame di attaccamento sviluppato con la madre possono influire su frequenza, intensità e durata delle emozioni.
Le reazioni emotive e comportamentali che i bambini possono manifestare al momento del distacco sono legate ai vari stadi di sviluppo e specifiche per età.
Durante i primi mesi di vita i bambini non sono ancora in grado di percepire la separazione dalla madre. Le sue assenze, anche se brevi e transitorie, non causano grossi problemi in quanto la madre assente non da origine a rappresentazioni e ricordi di lei. Il disagio è legato semmai al cambiamento qualitativo nelle routine e nelle cure primarie che questa comporta.
Verso gli 8-9 mesi circa i bambini iniziano a discriminare le figure familiari da quelle estranee e alla sola idea di separarsi dalla madre possono manifestare segni di forte disagio, con “angoscia da separazione” e paura dell’estraneo, vedi Sviluppo del bambino 6-12 mesi.
All’età di 12-15 mesi i bambini sono generalmente combattuti tra il crescente bisogno di autonomia e il desiderio di restare attaccati alla madre percepita come base sicura, vedi Sviluppo del bambino 12-18 mesi. L’ambivalenza di questa fase può renderli insicuri ed emotivamente fragili al momento del distacco. Questi aspetti di ambivalenza dovrebbero essere considerati dalle educatrici per la predisposizione di strategie educative specifiche al momento dell’entrata.
2. Routine di Ingresso di medi e grandi (12-36 mesi)
2. Routine di Ingresso di medi e grandi
In generale l’ingresso dei bambini medi e grandi avviene nel salone. Tale spazio è caratterizzato dall’essere:
- Ampio e aperto
- Destrutturato, ovvero ricco di materiali per il gioco libero dove sono predisposti angoli morbidi per attività più tranquille e dove sopratutto i bambini possono familiarizzare tra loro e con l’ambiente del nido
Dai 18 ai 24 mesi i bambini sono in grado di rappresentarsi la separazione sia pure transitoria e momentanea della madre (e quindi di sentirne la mancanza), vedi Sviluppo del bambino 24-30 mesi.
Per loro il momento del distacco può essere problematico e vissuto come una vera e propria perdita.
Come conseguenza nella difficoltà di gestione del distacco possono manifestarsi problemi nell’area del sonno, nel rapporto con la madre, col genitore e con eventuali fratelli e nel gioco.
Lo sviluppo di un rituale di separazione che preveda la presenza di un oggetto transizionale portato da casa e/o la messa in scena di giochi particolari (ad esempio: gioco del cucù) possono aiutare questi bambini a adattarsi al distacco e a gestirlo attivamente.
Nota. Le educatrici dovrebbero sempre considerare l’importanza degli oggetti transizionali quando predispongono strategie educative specifiche al momento dell’ingresso.
Ingresso ed oggetti portati da casa
Negli asili nido capita spesso che i bambini arrivino con giocattoli e/o oggetti personali portati da casa. Questo fenomeno si verifica in tutte e tre le fasce d’età di bambini, ma più vistosamente in quella dei medi e grandi.
La natura di questi oggetti è la più varia, con differenziazione secondo l’età dei bambini e dei più diffusi stereotipi legati all’identità di genere maschile e femminile. Per le bambine questo materiale ludico è rappresentato generalmente da bambole, collane, bracciali, profumi, libretti con protagonisti femminili, ecc. Per i bambini invece esso è costituito da macchinette, aerei, animali, figurine di calcio, palloni, pistole, cappelli, ecc.
Oltre agli oggetti strettamente personali, questi giocattoli rispecchiano le tendenze prevalenti del mercato di giochi per la prima infanzia e non solo.
In altre parole: per la gestione degli oggetti portati da casa, le educatrici devono considerare non solo quanto i bambini esprimono verso essi, ma anche cosa le famiglie esprimono attraverso tali oggetti.
1. Oggetti personali portati da casa - lattanti (3-12 mesi)
1. Oggetti personali portati da casa - lattanti (3-12 mesi)
Data la loro età e ridotta autonomia, i lattanti di rado arrivano di mattino negli asili nido con giocattoli propri e/o altri oggetti. In tali casi, solitamente sono gli stessi genitori (spesso su invito delle educatrici) a portare negli asili nido una copia di giochi familiari e a indicare la presenza e l’importanza di questi nella scheda informativa del figlio/a.
Questi oggetti portati da casa favoriscono il benessere e il rilassamento del bambino, e costituiscono quindi un valido supporto durante le routine del bambino nell’asilo nido.
A volte le famiglie enfatizzano l’importanza affettiva di tali oggetti per i bambini attribuendovi un’eccessiva dipendenza.
È consigliabile che le educatrici non affidino il rituale di ingresso in modo esclusivo alla presenza di oggetti, ma sfruttino altri fattori di tipo affettivo-relazionale quali un distacco dal caregiver basato sulla comunicazione (rituale) individualizzata e una relazione di fiducia tra singolo bambino e educatrice che accoglie.
2. Oggetti personali portati da casa - medi e grandi (12-36 mesi)
2. Oggetti personali portati da casa - medi e grandi (12-36 mesi)
Anche i bambini dai 12 ai 36 mesi possono arrivare all’asilo nido con oggetti personali portati da casa (oltre a quelli transizionali). Sopratutto sopra i 24 mesi circa, questi sono espressione della loro identità e autonomia e mezzo di scambi sociali (vedi Sviluppo del bambino 24-30 mesi). In tal caso, l’educatrice che accoglie il bambino può sfruttare tali oggetti per incentivare le interazioni tra i pari (“Che bel giocattolo, Anna. Lo fai vedere a Luca?”).
3. La regola del “tenere i giochi in asilo” durante l’ingresso
3. La regola del “tenere i giochi in asilo” durante l’ingresso
Le educatrici di asili nido hanno il compito di riconoscere l’importanza di questi giocattoli e/o oggetti portati da casa dai bambini, ma devono prendere posizione riguardo al tenerli durante il momento dell’ingresso o portarli all’interno del nido.
Una buona regola è quella di permettere ai bambini di vivere il momento dell’ingresso con i loro giochi ed effetti personali, tenendoli per tutto il tempo necessario. Ciò a condizione di rimetterli nel proprio armadietto una volta terminato il momento ludico o comunque alla fine della routine dell’entrata.
Dal punto di vista educativo, è importante che le educatrici invitino i bambini a riporre i propri oggetti, anche se li hanno abbandonati in giro, perché immersi in qualche gioco con i pari.
In tal modo si applica la regola coinvolgendo i bambini e sviluppando un rituale di “riordino” che segna la chiusura del momento educativo.
Nei casi in cui il bambino, specie dopo i 30 mesi, manifesti forti resistenze a riporre in armadietto i propri giochi, l’educatrice può evitare una prova di forza, ma essere flessibile col bambino e incentivare la sua autonomia, dandogli la possibilità di scegliere il momento per lui più adatto a distaccarsi dai propri giochi.
L’educatrice può dire: “A, vedo che ora non vuoi lasciare il tuo gioco, anche se questo è il momento di farlo perché ora andiamo a far merenda; poi lo riprenderai per andare a casa (spiegazione della regola). Se ora non vuoi riporre il gioco, lo farai dopo (negoziazione della regola).
L’educatrice dovrà poi con regolarità ricordare al bambino quanto stabilito, per essere coerente nel proprio atteggiamento educativo.
Nota. Questa scelta è di particolare importanza per bambini con temperamento caratterizzato da un basso livello di adattabilità, vedi Temperamento al Nido.
La regola del “tenere i giochi in asilo” deve essere spiegata dalle educatrici alle famiglie fin dall’inizio dell’anno ed adattata e individualizzata poi alle varie situazioni.
Ci sono tuttavia delle eccezioni che sono:
- Oggetti pericolosi e/o potenzialmente pericolosi per la sicurezza dei bambini che non si può far entrare. In questi casi le educatrici:
- Segnalano lo specifico caso alla famiglia interessata;
- Invitano tutte le famiglie utenti alla selezione ragionata dei giochi e del materiale dato ai loro figli e a sostituire quello pericoloso.
- Oggetti transizionali
- Oggetti importanti per l’adattamento dei bambini , tipo il ciuccio.
4. Vantaggi della regola del “tenere i giochi in asilo” durante l’ingresso
4. Vantaggi della regola del “tenere i giochi in asilo” durante l’ingresso
Tale regola è funzionale sia ai bisogni dei bambini sia a quelli delle educatrici.
Infatti, la regola del “tenere i giochi in asilo” durante l’accoglienza quotidiana permette alle educatrici di:
- Osservare e rilevare l’importanza di tale materiale e/o giochi per i bambini come parte del rituale del distacco
- Trovare ed adottare la strategia educativa più appropriata per quel bambino, inserendosi in tale rituale
- Valutare il rifiuto dei bambini a separarsi dai giochi portati da casa come espressione dell’oppositività che caratterizza la loro fase evolutiva
- Gestire l’oppositività dei bambini attraverso un comportamento non autoritario
- Incarnare un modello educativo autorevole, non autoritario
- Dimostrare attenzione sia al gruppo sia alle individualità
- Non contrastare l’autonomia dei bambini (lasciando loro la libertà di decidere il momento più opportuno per separarsi dai giochi e di riporli autonomamente e/o con la mediazione delle educatrici nei loro armadietti).
Inoltre la regola del “tenere i giochi in asilo” durante la routine dell’ingresso consente ai bambini di:
- Avere un oggetto “mediatore”al momento del distacco dal caregiver e di usarlo per vivere serenamente l’entrata negli asili nido
- Condividere degli oggetti personali con i pari stabilendo un continuum tra ambiente domestico ed asili nido (per i bambini più grandi)
- Affermare la loro identità, anche attraverso l’affermazione del carattere personale dei loro giochi (vedono che sono lasciati nel “loro” armadietto e li ritrovano con il caregiver al momento dell’uscita). La costanza dell’oggetto, che i bambini dopo i 18 mesi circa hanno sviluppato insieme alla mediazione delle educatrici, consente loro di vivere in maniera serena il distacco dai loro giochi.
In conclusione, la regola del “tenere i giochi in asilo”, se condivisa ed applicata in modo coerente da tutte le educatrici, aiuta permette i bambini a vivere in modo sereno il distacco dal caregiver e il loro ingresso negli asili nido.
Ingresso e famiglie
L’ingresso dei bambini rappresenta un momento importante per la costruzione del rapporto tra educatrici e famiglie. Esso è l’occasione di scambio quotidiano d’informazioni relative a quanto è successo ai bambini al di fuori dell’asilo nido, sotto il profilo sia fisico (sonno, alimentazione), sia emotivo, sia socio-familiare (eventi critici). Tali informazioni, unite all’osservazione diretta dei bambini e delle loro modalità di distacco dal genitore, sono molto importanti per l’impostazione dell’intera giornata educativa. Le educatrici dovranno tener conto di queste informazioni per modificare e individualizzare la situazione dell’ingresso.
Nota su Routine di Ingresso e Famiglie
Nota: routine di Ingresso e Famiglie
Purtroppo si verifica, specie nella fascia oraria di maggior affluenza di bambini, che le educatrici non riescano a comunicare con i genitori e a dedicare ad ogni bambino la giusta attenzione. Tale problema è legato, in parte ai turni del personale educatore e alle modalità dell’ingresso, in parte alle difficoltà di molti genitori di conciliare di mattino gli orari del nido con quelli dell’attività lavorativa e/o della sfera familiare.
Sin dai primi contatti, è molto importante per le educatrici far comprendere ai genitori la necessità di organizzarsi e dedicare il giusto tempo ai bambini al momento del loro ingresso al nido. Infatti, la loro presenza è parte integrante di quel rituale di separazione che è fondamentale per il passaggio dei bambini dall’ambiente familiare all’asilo nido.
L’educatrice dovrebbe sconsigliare sia i saluti troppo frettolosi sia quelli troppo lunghi. Entrambe queste modalità possono infatti generare ansia e confusione nei bambini, disorientandoli rispetto alle intenzioni del genitore e all’ambiente in cui si trovano. Il tempo ottimale è quello che consente a genitori e bambini di salutarsi in modo tranquillo e sereno, completando il proprio rituale di separazione e valorizzando il distacco non come perdita, ma come temporanea modifica nelle relazioni (la mamma resta la mamma, ma ora sono all’asilo nido e sarò accudita da un’educatrice che mi vuol bene e starò con i miei amici del nido e i miei oggetti del nido). Il periodo deve inoltre essere tale da consentire alle educatrici di mediare tale processo di separazione e di salutare e parlare con i genitori.
Nel caso in cui i colloqui tra educatrici e genitori avvengono anche alla presenza del bambino, è consigliabile coinvolgerlo nella comunicazione e rivolgersi anche a lui durante il discorso.
In sintesi: l'ingresso è uno dei momenti privilegiati per quei quotidiani scambi tra educatrici e famiglie che consentono una maggiore reciproca conoscenza e promuovono l’alleanza educativa tra adulti. (vedi anche Comunicazione famiglie - educatrici)
Routine di Ingresso – Documentazione e Progetto Educativo
Proponiamo ora alcuni aspetti progettuali relativi alla documentazione delle routine dell'ingresso e al suo inserimento nel progetto educativo.
1. Documentazione della routine di ingresso
1. Documentazione della routine di ingresso
I dati principali da raccogliere riguardano:
- Difficoltà ad avvicinarsi all’educatrice di asilo nido e/o a separarsi dal genitore quando questo arriva con il bambino
- Difficoltà comunicative con i genitori
- Evolversi dei rituali di separazione e distacco della diade genitore-bambino.
Tali informazioni possono essere raccolte dalle educatrici nella stessa maniera di quelle riguardanti altre routine, con le procedure decise in sede di progetto educativo. Un piccolo video che documenta una separazione felice dai genitori è spesso molto apprezzato da questi.
Una raccolta scritta (ad esempio in un’agenda o nel quaderno individuale) di quanto è accaduto durante le routine è importante nel caso vi siano problemi particolari. Ciò al fine di analizzare i vari casi ed individuare possibili soluzioni.
2. Routine di ingresso: tempi e spazi
2. Routine di ingresso: tempi e spazi
L’ingresso dei bambini al nido avviene generalmente tra le 7:30 e le 9:30, in uno spazio che rappresenta per i bambini il primo impatto visivo con l’ambiente del Nido. Perciò questa zona dovrebbe presentare e tramettere i valori e le scelte educative più significative dell’asilo nido.
Per tale motivo è di fondamentale importanza per le educatrici dedicare un’attenzione particolare all’organizzazione e all’allestimento di questo spazio. Gli aspetti che devono essere maggiormente curati dalle educatrici di asilo nido sono:
- Comfort
- Sicurezza
- Estetica
- Gradevolezza (corrispondente alla qualità attesa delle famiglie utenti)
- Riconoscibilità dell’ambiente
È consigliabile che le educatrici allestiscano la zona d’ingresso come un ambiente luminoso, arredato con tappeti e panche comode per l’attesa, fotografie dei bambini frequentanti appesi ai muri e sui loro armadietti. Tutto questo favorisce l’ambientamento dei bambini e trasmette un messaggio di ingresso e di apertura alle famiglie.
Un aspetto non secondario dell'area di ingresso negli asili nido è la bacheca informativa utilizzata per le comunicazioni ai genitori. Questa bacheca ha una duplice funzione: istituzionale e di vetrina del servizio. A notizie espresse in un linguaggio informale diretto e chiaro, le educatrici possono infatti associare immagini, foto, ecc. Interessante è anche assegnare una parte della bacheca per le comunicazioni genitore-genitore, utili per aumentare il coinvolgimento delle famiglie nel servizio.
3. La routine di ingresso nel Progetto Educativo
3. La routine di ingresso nel Progetto Educativo
Quella che segue è una breve checklist che le educatrici possono usare in sede di progettazione educativa quando considerano di inserirvi la routine di ingresso. Le risposte a queste domande possono essere successivamente raccolte e inserite nel documento del Progetto Educativo.
- La routine di ingresso riflette i principi e la vision dell’asilo nido?
- Evidenzia alcuni esempi in cui questi si riflettono nella routine
- La routine soddisfa tutti i bisogni del bambino (obiettivi di salute e sicurezza sono importanti quanto quelli di sviluppo fisico, socio-emotivo e cognitivo)
- Quanto è individualizzata la routine di ingresso? Ogni bambino è ricevuto all’ingresso dalla sua educatrice di riferimento o da un’educatrice che conosce il suo particolare rituale di ingresso?
- Quali strumenti sono previsti per informare le educatrici supplenti?
- Quanto è prevedibile la routine dell’ingresso? Cioè: il bambino è in grado di predire ogni giorno cosa succederà, in modo da rinforzare il suo senso di sicurezza? Come le educatrici prevedono di sviluppare i rituali associati alla routine? Oppure: come si prevede di valorizzare le novità e le sorprese? Quali misure di comunicazione sono previste con i genitori per queste novità?
- Quali misure sono adottate per creare un setting calmo, confortevole, sicuro, di fiducia (e quindi prevedibile) per l’ingresso di ciascun bambino?
- Quali procedure di comunicazione sono state previste con le famiglie per i bisogni correlati all’ingresso e la relativa routine (ad esempio, colloqui preventivi con distribuzione di materiale, procedure di comunicazione continua)? Quali procedure sono previste per il problem solving di eventuali conflitti con i genitori relativamente alla routine di ingresso? Quali misure sono previste per ottimizzare la comunicazione con i genitori durante l’ingresso?
- In che modo la routine dell’ingresso è funzionale al servizio dell’asilo nido? Quali sistemi o procedure sono state individuate per bilanciare i bisogni di riposo dei bambini con le necessità del servizio e il benessere lavorativo delle educatrici ed ausiliarie?
Nota. Le educatrici dovrebbero sempre considerare l’importanza degli oggetti transizionali quando predispongono strategie educative specifiche per il momento dell’ingresso.
Articoli collegati
Per una definizione e alcune riflessioni sull'importanza del temperamento del bambino per l'educatrice di asilo, vedi Temperamento al Nido.
Per alcune riflessioni sulla comunicazione con famiglie: Comunicazione famiglie - educatrici.
Lo sviluppo dei bambini nelle fasce d'età qui considerate è descritto in:
Conclusioni - Routine in asilo nido - Ingresso
In questo articolo abbiamo proposto alle educatrici di asilo nido alcune indicazioni sulla routine di ingresso in asilo nido. Dopo averne evidenziato l’importanza, abbiamo visto che la routine di ingresso è collegata allo sviluppo conseguito dal bambino, vedendo alcune riflessioni per i lattanti (3-12 mesi) e per medi e grandi (12-36 mesi). Abbiamo poi riflettuto su un caso molto comune: il bambino che arriva con oggetti portati da casa. A tal riguardo abbiamo proposto la semplice regola del “tenere i giochi in asilo”. Dopo aver visto alcuni aspetti dell’entrata mattutina in riferimento alle famiglie, ci siamo concentrate sugli aspetti progettuali, in particolare la documentazione, l’organizzazione di tempi e spazi e l’inserimento della routine di ingresso nel Progetto Educativo. Abbiamo infine proposto alle educatrici di asilo nido alcuni esempi reali di problemi organizzativi nella routine di ingresso, che speriamo utili ad avviare una discussione.